«Spes, così cambiamo le vite»
di Barbara Mastino
Bilancio della coop finita nelle indagini sulla vicenda Becciu . Il vescovo: battiamo i pettegolezzi
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OZIERI. Sedici anni di storia, storie e prospettive per la cooperativa Spes di Ozieri, braccio operativo della Caritas diocesana che nei giorni scorsi ha tracciato in un incontro un bilancio delle sue attività e anche con le testimonianze di chi, nel contesto della cooperativa, ha cambiato la propria vita. «Questi sedici anni sono importanti per raccontare - ha detto il vescovo monsignor Corrado Melis - perché se non c’è narrazione allora nascono i pettegolezzi e le falsità che conosciamo. Se invece c’è una narrazione è facile che nasca una prospettiva e quindi la speranza, che diviene anche entusiasmo per portare avanti questa nostra esperienza di Chiesa».
La cooperativa nei mesi scorsi è stata al centro di polemiche seguite al coinvolgimento del cardinale Angelo Becciu in una inchiesta giudiziaria per presunti reati ai quali il prelato si è sempre dichiarato estraneo. Un duro colpo al cuore di un territorio e di una realtà nata per fornire, appunto, una speranza, fatta di lavoro e sviluppo.
La Spes occupa attualmente 65 persone, impiegate in vari settori di interesse: l’edilizia, il panificio, l’artigianato, il giardinaggio, il settore pulizie, la serigrafia e la vigna. Tra i protagonisti delle testimonianze portate nell’incontro di qualche giorno fa, tenutosi a Pattada, c'erano Tore, primo dipendente Spes, che nel settore edilizia ha trovato «non solo un’opportunità lavorativa ma anche una crescita personale e professionale e un’accoglienza che hanno segnato il mio percorso di vita». Marco, membro del Cda, con una toccante testimonianza di realizzazione personale; Maria Antonietta, mamma di due figli che lavora al panificio, infine la vice direttrice della Caritas Giovanna Pani che ha raccontato ulteriori testimonianze di dipendenti che non hanno potuto presenziare.
«E’ bello e giusto - ha detto il vescovo - prestare ascolto a queste esperienze e testimonianze che rimarcano lo spirito di famiglia insito nella Chiesa, che si impegna a realizzare attività lavorative alla luce del Vangelo anche con realtà come la Spes che rappresenta un'opera-segno che edifica non solo la Chiesa ma anche il territorio e le realtà dove opera». E a testa alta la Spes prosegue il suo cammino, tenendo sempre fermo il suo obiettivo di «non fare elemosina ma promuovere e favorire progetti che abbiano un impatto positivo di crescita e sviluppo sia per le persone coinvolte nell’ambito lavorativo sia per il territorio che la accoglie». Un obiettivo condiviso e manifestato da tutti gli altri intervenuti: il presidente Tonino Becciu, il direttore della Caritas don Mario Curzu, il direttore tecnico della cooperativa Franco Demontis, la socia e dipendente Francesca Sanciu, che ha coordinato l’incontro, al quale hanno preso parte anche il parroco di Pattada don Gianfranco Pala e il sindaco Angelo Sini, il sindaco di Ozieri Marco Murgia con l’assessore alle Attività Produttive Anastasia Ladu, il presidente di Sardegna Solidale Gianpiero Farru.
La cooperativa nei mesi scorsi è stata al centro di polemiche seguite al coinvolgimento del cardinale Angelo Becciu in una inchiesta giudiziaria per presunti reati ai quali il prelato si è sempre dichiarato estraneo. Un duro colpo al cuore di un territorio e di una realtà nata per fornire, appunto, una speranza, fatta di lavoro e sviluppo.
La Spes occupa attualmente 65 persone, impiegate in vari settori di interesse: l’edilizia, il panificio, l’artigianato, il giardinaggio, il settore pulizie, la serigrafia e la vigna. Tra i protagonisti delle testimonianze portate nell’incontro di qualche giorno fa, tenutosi a Pattada, c'erano Tore, primo dipendente Spes, che nel settore edilizia ha trovato «non solo un’opportunità lavorativa ma anche una crescita personale e professionale e un’accoglienza che hanno segnato il mio percorso di vita». Marco, membro del Cda, con una toccante testimonianza di realizzazione personale; Maria Antonietta, mamma di due figli che lavora al panificio, infine la vice direttrice della Caritas Giovanna Pani che ha raccontato ulteriori testimonianze di dipendenti che non hanno potuto presenziare.
«E’ bello e giusto - ha detto il vescovo - prestare ascolto a queste esperienze e testimonianze che rimarcano lo spirito di famiglia insito nella Chiesa, che si impegna a realizzare attività lavorative alla luce del Vangelo anche con realtà come la Spes che rappresenta un'opera-segno che edifica non solo la Chiesa ma anche il territorio e le realtà dove opera». E a testa alta la Spes prosegue il suo cammino, tenendo sempre fermo il suo obiettivo di «non fare elemosina ma promuovere e favorire progetti che abbiano un impatto positivo di crescita e sviluppo sia per le persone coinvolte nell’ambito lavorativo sia per il territorio che la accoglie». Un obiettivo condiviso e manifestato da tutti gli altri intervenuti: il presidente Tonino Becciu, il direttore della Caritas don Mario Curzu, il direttore tecnico della cooperativa Franco Demontis, la socia e dipendente Francesca Sanciu, che ha coordinato l’incontro, al quale hanno preso parte anche il parroco di Pattada don Gianfranco Pala e il sindaco Angelo Sini, il sindaco di Ozieri Marco Murgia con l’assessore alle Attività Produttive Anastasia Ladu, il presidente di Sardegna Solidale Gianpiero Farru.