La Nuova Sardegna

Sassari

«Mai toccata quella donna, le diedi molti soldi»

«Mai toccata quella donna, le diedi molti soldi»

La difesa di un 76enne di Ittiri a processo per tentata violenza sessuale nei confronti di una 34enne

06 marzo 2022
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SASSARI. «Io non ho mai messo annunci per cercare una badante, è stata lei a chiamarmi per un appuntamento, poi ha iniziato a chiedermi soldi. Una volta per il figlio malato, un’altra per pagare la bolletta della luce e altri ancora per il funerale del padre. Ma non l’ho mai toccata con un dito, non ho mai minacciato lei o i suoi figli. Non ho mai fatto in vita mia cose simili».

Si è difeso in aula, davanti al collegio presieduto dal giudice Mauro Pusceddu, il 76enne di Ittiri finito a processo per tentata violenza sessuale e minacce.

«Se non vieni a letto con me mando qualcuno nella scuola di tua figlia e la faccio rapire e violentare» avrebbe detto a una donna romena di 34 anni che poi lo aveva denunciato. E ancora, in un’altra occasione: «O fai sesso con me oppure butto l’acido addosso ai tuoi figli».

La donna, rispondendo alle domande del pm Angelo Beccu, aveva raccontato in aula come aveva conosciuto quell’uomo. Lei, madre di quattro bambini, cercava lavoro e aveva trovato un annuncio sul giornale “L’Occasione”. «Una persona aveva bisogno di una badante che si prendesse cura della casa. Chiamai al numero indicato e parlai con un uomo che mi spiegò cosa avrei dovuto fare. Prima di accettare mi sono informata attraverso alcune conoscenze per sapere se era una brava persona. Mi portò a Ittiri per vedere la casa ma capii subito che le sue intenzioni erano altre e allora decisi di non accettare più il lavoro». E a quel punto sarebbe iniziato il calvario. «Mi seguiva a casa, mi chiamava in continuazione e mi mandava messaggi a tutte le ore, anche se io non rispondevo. Mi scriveva che era innamorato di me, che io avevo bisogno di soldi e che dovevo accettare il lavoro e fare l’amore con lui perché avevo 4 figli e lui mi avrebbe pagato bene».

L’imputato, difeso dall’avvocato Patrizia Marcori, si è sottoposto a esame e ha respinto le accuse, compresa quella di aver dato fuoco al citofono di casa della donna: «Ma alla mia età posso fare queste cose?». La 34enne a sua volta era stata denunciata dall’imputato per minacce e per la sottrazione di un cellulare. «Mi rubò le schede sim – ha detto lui ai giudici – e quando le chiesi di restituirmele mi aspettò sotto casa con due uomini. Allora non mi fermai e le chiesi se per caso volesse farmi picchiare». Quel procedimento si è concluso con una condanna per la donna. Il processo è stato aggiornato a luglio. (na.co.)

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