Il Circolo Sassarese compie 160 anni e si apre alla città
Il 18 novembre festa con I Solisti Veneti al Verdi
Sassari Una storia lunga 160 anni e legata a doppio filo a quella della città. È quella del Circolo Sassarese fondato nel 1862 esattamente un anno dopo l’Unità D’Italia. Una scelta di appartenenza dei cittadini e della città di Sassari al movimento ideologico e letterario risorgimentale culminato con L’Unità del nostro Paese.
E il Circolo - che oggi conta su oltre 300 soci - continua a collegare le proprie attività alla storia di Sassari, alla sua vita ed alla sua struttura sociale, all’immagine di centro amministrativo, burocratico e residenziale.
I soci ed i primi dirigenti appartenevano alle grandi famiglie borghesi e nobili che costituivano la spina dorsale della società Sassarese, alcuni si possono ritrovare tra gli esponenti di spicco dello stesso Risorgimento Italiano.
Per festeggiare un compleanno così importante come quello dei 160 anni, il Circolo Sassarese e il suo presidente l’avvocato Paolo Spano, ha deciso di aprirsi alla città e di proporre una serata culturale nella quale saranno protagonisti I Solisti Veneti. Il concerto è in programmato per il 18 novembre e si svolgerà al Teatro Verdi con inizio alle 20.
I Solisti Veneti, che da alcuni decenni non si esibiscono a Sassari, sono una formazione conosciuta nel mondo fondata dal maestro Claudio Scimone oltre 60 anni fa. L’Orchestra che ha già ottenuto riconoscimenti in campo internazionale e svolgono il ruolo di ambasciatori della cultura e della musica veneta e italiana nel mondo con più di 6mila concerti tenuti in oltre 90 nazioni. Il complesso si è esibito nelle più importanti sale da concerto e per le più prestigiose istituzioni musicali, dal Festival di Salisburgo (dove sono stati presenti in più di 30 occasioni) alla Carnegie Hall di New York.
«Il Circolo Sassarese, che oggi vive una nuova primavera – ha detto l’avvocato Paolo Spano – , si apre ai cittadini di Sassari con un evento che vuole rafforzare il rapporto stretto e intimo con il tessuto sociale, dal quale emerge una spinta al miglioramento, alla riconquista di un ruolo da protagonista, alla responsabilità, per Sassari, di essere guida e riferimento di un territorio».
Per organizzare il concerto e il grande ritorno a Sassari di una orchestra di così alto livello, il Circolo Sassarese riconosce che «lo sforzo è molto grande e va oltre le possibilità del Circolo stesso, ma è spingendosi oltre le proprie possibilità che si cresce e si stimola una nuova rinascenza, che la città, con costanza e determinazione sta costruendo. Il Circolo vorrebbe, insieme a tutti gli altri protagonisti, autorità, enti, imprese, rappresentanti del panorama intellettuali, professionisti, università e scuole, essere parte di questa nuova stagione di rinascita». (cr.sas.)