Sassari, «Ti trovo l’ingaggio» ma era un finto agente: sconterà otto mesi
Il falso talent scout si era fatto pagare 1850 euro
Sassari Era arrivato a proporgli un provino per il “Club Deportivo Leganés”, una squadra di calcio della serie B spagnola, con la quale sosteneva di essere in contatto. Ma prima ancora gli aveva offerto un ingaggio praticamente certo con due o tre formazioni di serie D della penisola, convincendolo a versare sulla sua carte di credito prepagata 1850 euro in varie tranche per il trasferimento, fantomatiche assicurazioni e l’affiliazione all’Associazione italiana calciatori. Nessuno degli ingaggi era però andato a buon fine e un giovane calciatore algherese, con un passato nelle giovanili del Cagliari, aveva deciso - dopo aver chiesto indietro i suoi soldi senza rivedere un centesimo - di rivolgersi ai carabinieri della compagnia di Alghero. La denuncia per truffa era stata presentata a dicembre del 2018, i giorni scorsi si è finalmente arrivati a una sentenza. Il giudice del tribunale di Sassari Antonello Spanu ha condannato Alessandro Esposito, 42 anni, nato a Lucera (in provincia di Foggia) ma residente ad Avezzano in Abruzzo, a otto mesi di reclusione, 150 euro di multa e al pagamento delle spese processuali e di una provvisionale immediatamente esecutiva di 3000 euro. Il giovane calciatore che sognava una carriera tra i professionisti si era costituito parte civile con l’avvocato Stefano Carboni. Il finto talent scout lo aveva contattato telefonicamente alla fine del 2017, qualificandosi come procuratore sportivo dell’agenzia Gestifue, una società portoghese realmente esistente che offre servizi di procura sportiva per calciatori e allenatori.
La seconda telefonata era arrivata a luglio del 2018 e da quel momento fino a dicembre dello stesso anno si era consumata la truffa. Al giovane calciatore era stato proposto un ingaggio prima nel Matelica (nelle Marche) e successivamente nell’Avezzano in Abruzzo e nella squadra laziale del Rieti, tutte e tre formazioni di serie D. Nonostante le rassicurazioni da parte di Alessandro Esposito - si legge nella querela presentata ai carabinieri - e l’anticipo di 1850 euro con la promessa di un rimborso immediato una volta firmato il contratto, il giovane calciatore algherese - che in quel periofo aveva rifiutato offerte da altri procuratori - era rimasto senza squadra. Durante le indagini era emerso che Esposito, un ex calciatore che aveva dovuto lasciare il calcio per un infortunio, aveva ingannato con lo stesso sistema anche altri giovani calciatori. Nella sua rete nel 2015 erano finito un 25enne di origine marocchina che aveva versato 500 euro con la promessa di un provino nella squadra del Football Club Mendrisio, in Svizzera. E ancora il portiere della nazionale di San Marino. Alessandro Esposito si era fatto si era fatto consegnare 3500 euro dal padre del portiere, dietro la promessa di far giocare il figlio nel campionato spagnolo. Per entrambi gli episodi il 42enne è stato condannato: a sei mesi per il primo episodio, a un anno di reclusione per il secondo.