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Sassari

Tribunale

Morti di covid nella residenza di Torralba, al via il processo

Morti di covid nella residenza di Torralba, al via il processo

Caduta l’accusa di epidemia, rimane l’omicidio colposo

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Sassari L’accusa di pandemia colposa era caduta per decisione prima del Gup del tribunale di Sassari e poi - dopo l’impugnazione della Procura - anche dei giudici della corte d’appello. Prosciolti dal reato più grave, Luca Bresci, 43 anni, originario di Ozieri, e Nicoletta Manuela Palmas, di 49, rispettivamente titolare (oltre che datore di lavoro) e direttrice della casa per anziani “Casa Bonaria” di Torralba devono ora difendersi da quella di omicidio colposo. Ieri mattina davanti al giudice monocratico Claudia Sechi si è seduto sul banco dei testimoni Vincenzo Satta, funzionario della Asl che quando scoppiarono i contagi diede indicazioni ai responsabili della residenza per cercare di contenere il virus. Il teste ha spiegato che le linee guida vennero rispettate e questo consentì di contenere il numero dei pazienti colpiti dal covid. Nel periodo più difficile della pandemia, erano deceduti due ospiti su 35 anziani che avevano contratto il virus. Per il sostituto procuratore Paolo Piras gli imputati, difesi dall’avvocato Gian Marco Mura, avrebbero omesso di addestrare i lavoratori all’uso dei dispositivi di protezione individuale e non avrebbero adottato «le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni del coronavirus in occasione dell’accesso a Casa Bonaria di parenti e visitatori». In questo modo per l’accusa iniziale della Procura avrebbero «cagionato la diffusione del virus all’interno della struttura e conseguentemente la morte di due ospiti». Ora resta in piedi solo quella di omicidio colposo, perché oltre al reato di epidemia colposa erano cadute anche alcune contravvenzioni. Solo i familiari di Gavino Corazza si sono costituiti parte civile con gli avvocati Claudio Mastandrea e Antonella Spanu. (l.f.)

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