Sassari, attentato contro i volontari del 118 bruciata un’ambulanza neonatale
Il mezzo del Sant’Anna Soccorso era tra i pochi idonei in città al trasporto dell’incubatrice
Sassari Per far divampare l’incendio che ha completamente distrutto un’ambulanza e ne ha seriamente danneggiato una seconda, gli incendiari non hanno neanche avuto bisogno di scavalcare la bassa recinzione in ferro che delimita il piazzale della sede dell’associazione di volontariato e soccorso “Sant’Anna” in via Marcello Lelli, a Caniga, poco prima della motorizzazione civile. Gli attentatori hanno lanciato del liquido infiammabile attraverso le sbarre in metallo e poi hanno fatto partire le fiamme, prima di sparire nel buio. Erano da poco passate le 23 di giovedì quando uno dei mezzi più nuovi dell’associazione di volontariato che opera in città per trasporti e assistenza a malati e anziani e che a Sorso ha una postazione convenzionata con il 118, è stato distrutto dal fuoco. All’interno della sede dalle 18 di giovedì non c’era nessuno, i volontari erano andati via. Qualcuno dalla strada ha notato le fiamme e ha dato l’allarme.
L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha impedito che l’incendio si propagasse alle altre ambulanze parcheggiate accanto a quella bruciata. Solo uno degli altri mezzi ha riportato dei danni, ma potrà essere recuperato. «Quella che è andata completamente distrutta - spiega amareggiato Paolo Azzena vice presidente dell’associazione Sant’Anna - non era un’ambulanza come le altre. II mezzo era tra i pochi in città idonei al trasporto dell’incubatrice - precisa - stavamo aspettando di definire la convenzione con la Asl e poi sarebbe stato utilizzata come ambulanza neonatale per il trasporto di piccolissimi pazienti. Chi ha deciso di bruciarla - aggiunge - ha fatto un gravissimo danno a tutta la comunità».
Acquistato poco più di un anno fa, il mezzo di soccorso aveva un valore di circa centomila euro. Giovedì notte a Caniga, insieme ai vigili del fuoco, si sono precipitati anche gli agenti della squadra volante della questura. Dopo aver parlato con i responsabili dell’associazione, gli agenti hanno avviato le indagini per risalire agli incendiari. Nella zona sono presenti diverse telecamere di videosorveglianza che potrebbero dare una grossa mano agli inquirenti per individuare gli autori dell’attentato. «Non puntiamo il dito contro nessuno - ci tiene a precisare Paolo Azzena - e ci affidiamo completamente alle forze dell’ordine, nelle quali riponiamo la massima fiducia. Siamo molto amareggiati, questo sì - aggiunge - ma non ci fermiamo e continuiamo a svolgere il nostro compito che è quello di assistere chi ha bisogno. Quello che sicuramente non faremo - prosegue Azzena - sarà promuovere raccolte fondi per riacquistare l’ambulanza».
Attiva in città e a Sorso dal 2007, l’associazione può contare sull’impegno di quaranta volontari che operano sui quindici mezzi di soccorso. La postazione di di base nel comune di Sorso in convenzione con l’Areus è coordinata dalla centrale operativa del 118, mentre a Sassari l’associazione garantisce il servizio di trasporto sanitario privato, 24 ore su 24, per pazienti dializzati, per accompagnamento a visite o esami diagnostici, ricoveri e dimissioni. Giovedì sera gli ultimi volontari erano andati via alle 18 e la sede di Caniga era stata chiusa. Chi ha agito ha atteso che calassero le tenebre e dopo aver percorso al buio la stradina accanto alla recinzione in ferro che corre lungo la ferrovia, ha dato fuoco al primo mezzo posteggiato nel piazzale esterno. Le fiamme si sono sviluppate in pochi istanti. Mentre il fuoco divorava l’ambulanza gli attentatori hanno avuto tutto il tempo di allontanarsi a piedi e sparire, prima che sul posto comparissero i lampeggianti blu dei vigili del fuoco e della polizia.