Sassari, serrande abbassate ai giardini
Revocata l’aggiudicazione alla ditta che aveva vinto il bando di gestione del chiosco. Dopo aver proposto un rialzo “monstre” del 668 per cento l’impresa si è tirata indietro
Sassari La saracinesca non viene tirata su dalla fine della scorsa estate, al chiosco dei giardini pubblici tra via Tavolara e viale Regina Margherita. E ci vorrà ancora un po’, prima che qualcuno lo riapra, dato che l’azienda che si era aggiudicata a maggio la gara d’appalto per la gestione quinquennale del piccolo bar è scomparsa dai radar dell’amministrazione comunale, costringendola a revocare l’assegnazione.
L’offerta In questo caso non c’è pericolo di scadere nell’iperbole: l’impresa aveva presentato un’offerta che aveva sbaragliato qualsiasi concorrenza. Il bando del Comune aveva attirato l’attenzione di quattro ditte sassaresi, ognuna delle quali aveva proposto la propria offerta di rialzo rispetto alla base d’asta individuata dall’ente locale, 1.200 euro all’anno. Un canone poco più che simbolico, anche perché l’obiettivo non era, chiaramente, quello di lucrare sulla concessione, ma quello di fornire un servizio all’interno del parchetto, da poco allestito con nuovi giochi per bambini, ma ancora al centro di un percorso di riqualificazione da completare. L’impresa che si era aggiudicata la concessione sino al 2028, aveva proposto un rialzo monstre del 668 per cento, per un canone annuale superiore ai 9mila euro. Cifra che, però, nelle casse del Comune non entrerà mai. Trascorsi 60 giorni dall’aggiudicazione provvisoria, infatti, l’azienda non ha inviato al Comune i documenti necessari alla stipula del contratto, nonostante tre richieste da parte dell’ente locale, a maggio, giugno e agosto. Gli uffici non hanno potuto fare altro che revocare l’aggiudicazione e disporre lo scorrimento della graduatoria. Si dovrà attendere, a questo punto, la decisione della seconda classificata, che aveva offerto un rialzo molto più modesto rispetto alla prima azienda: il 125 per cento.
Il precedente Anche lo scorso anno, qualcosa era andato storto. La società che si era aggiudicata la gestione del chiosco nel 2021, aveva smesso di pagare il canone al Comune a marzo del 2022. Il primo settembre, infine, aveva comunicato all’ente locale l’intenzione di recedere dal contratto.
Il Comune L’assessore all’Ambiente Antonello Sassu spiega: «Gli uffici stanno lavorando per lo scorrimento della graduatoria. Assegno grande importanza alle pratiche che riguardano i giardini pubblici, dove qualche tempo fa abbiamo installato i nuovi giochi. Speriamo di rendere più appetibile la gestione con la riapertura dei bagni pubblici: non è facile, perché ormai non si trovano più i pezzi di ricambio, ma un tecnico è al lavoro da qualche mese per trovare una soluzione. Voglio però specificare che, nel bando di gestione pubblicato in primavera, non c’era alcun riferimento alla riapertura dei bagni».