Ozieri, le pitture delle domus candidate a patrimonio dell’Unesco
L’inserimento del sito ha fatto ottenere 200mila euro al Comune
Ozieri Tra i siti candidati all’inserimento tra i beni del Patrimonio Unesco ci sono anche le pitture rupestri delle domus di Luzzanas a Ozieri. Per questo motivo hanno fatto ottenere al Comune un finanziamento regionale di 200mila euro destinato alla loro valorizzazione. Grande la soddisfazione espressa dal sindaco Marco Peralta e dall’assessore alla Cultura Alessandro Tedde che hanno annunciato la notizia durante l’ultima seduta del consiglio comunale. «Anzitutto intendiamo ringraziare l’assessore regionale Andrea Biancareddu per la sua attenzione nei confronti del progetto – hanno commentato i due amministratori – Il finanziamento permetterà un primo intervento per studiare la messa in sicurezza del sito, localizzato nell’agro di Ozieri, tutelarlo e renderlo accessibile al pubblico. Sarà inoltre possibile – aggiungono – realizzare la cartellonistica, i supporti informativi e delimitare l’area in maniera idonea alla sua fruibilità».
«La candidatura al riconoscimento del patrimonio Unesco rappresenta un’occasione unica per la promozione e la crescita del nostro territorio in ambito culturale e turistico – specifica l’assessore Tedde – Inoltre la posizione del sito, non distante da Sant’Antioco di Bisarcio, favorirà la valorizzazione dell’intero contesto storico-archeologico circostante, che va dalla preistoria al Medioevo e comprende, oltre a Luzzanas, anche una domus de janas, il nuraghe Mannu, un pozzo sacro e l’antica basilica, che diventerebbe lo snodo centrale per tutte le visite guidate. Ci auguriamo – prosegue – che l’iter di approvazione vada a buon fine e ci impegniamo a mettere in campo tutte le azioni richieste dalle linee guida dell’Unesco».
L’elenco dei siti candidati a patrimonio dell’umanità (la cosiddetta “tentative list”) fa parte del progetto “L’arte e l’architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de Janas” avviato per iniziativa del Centro studi identità e memoria (Cesim), diretto dalla professoressa Giuseppina Tanda, che ha permesso di costituire una rete di 63 comuni impegnati in un ambizioso obiettivo di valorizzazione del patrimonio della Sardegna. L’iniziativa, partita nel 2019, gode del sostegno delle Sopraintendenze archeologiche e delle Università di Cagliari e di Sassari e, dopo i passaggi avviati l’anno scorso, ha visto l’inserimento ufficiale di Luzzanas nella lista. «A supporto del progetto – spiega il sindaco Peralta – a livello locale hanno collaborato, insieme all’assessore, il direttore del museo archeologico e la responsabile dell’ufficio Patrimonio del Comune. L’impegno si è concretizzato da un lato nell’approfondimento delle ragioni scientifiche e storiche che giustificano la richiesta di riconoscimento, dall’altro nella mobilitazione del territorio sino a costituire una rete di Comuni, con Alghero capofila, dove sono presenti testimonianze significative della preistoria sarda». Come sono, appunto, le domus decorate.
Nello specifico, il riparo sottoroccia di Luzzanas «è costituito – spiega ancora Tedde – da una cavità aperta nei costoni trachitici che delimitano la valle in cui è situata la basilica di Sant’Antioco. Le pitture sono dipinte su un anfratto e sono eseguite con ocra rossa, quasi un unicum in Sardegna; rappresentano figure umane e cerchi concentrici che, dai 18 inizialmente individuati, sono ora stimati in 36».