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Il caso

Sassari, prima intossicazione da funghi della stagione. Due donne finiscono all’ospedale


	Nella foto alcuni funghi non commestibili
Nella foto alcuni funghi non commestibili

Una è ricoverata in Rianimazione a Genova, l’altra in Medicina d’urgenza al Santissima Annunziata. L’Asl: «Rivolgetevi agli esperti»

10 novembre 2023
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Sassari Avevano cucinato un piatto di funghi trifolati. Un pasto che, però, ha fatto finire all’ospedale due cugine sessantenni. Una è ricoverata a Genova, nel reparto di Terapia intensiva, mentre l’altra a Sassari, in Medicina d’urgenza. Si tratta del primo caso di intossicazione della stagione nel Nord Ovest della Sardegna. «Se la nostra consulenza è fondamentale per riconoscere un fungo velenoso, lo sono anche i nostri consigli per la consumazione del prodotto», commenta Pietro Murgia, il responsabile dell’Ispettorato micologico della Asl di Sassari.

I problemi sono iniziati alcune ore dopo il pranzo consumato dalle due donne mercoledì 8 novembre. Questi i sintomi: vomito irrefrenabile, dolori addominali violenti e nausea. Le due cugine settantenni, originarie di Sassari, si trovavano a Genova a casa di una delle due. A scatenare l’intossicazione un fungo raccolto in un parco cittadino: un Lepiota subincarnata, potenzialmente mortale, scambiato per un Marasmius oreades, chiamato volgarmente Gambesecche, che è invece commestibile.

La donna residente a Genova è subito finita in Rianimazione. La cugina, dopo pranzo partita da Genova verso la Sardegna, si è sentita male nella notte tra mercoledì e giovedì, finendo al pronto soccorso. Per entrambe è scattato quasi immediatamente il protocollo da intossicazione da funghi. Per quanto riguarda la donna sassarese, ancora ricoverata al Santissima Annunziata, le sue condizioni sono stabili ma resta comunque in osservazione.

La Asl di Sassari invita dunque i consumatori di funghi spontanei a contattare sempre il micologo dell’azienda prima del consumo. Il micologo è infatti un esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi gratuitamente. L’Ispettorato si trova all’interno del Dipartimento di prevenzione della Asl e garantisce attività di prevenzione, controllo e certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati all'autoconsumo dei cittadini, ma anche di quelli destinati alla vendita o alla somministrazione negli esercizi di ristorazione e gastronomia.

«Oltre alla determinazione della specie raccolta, l’esperto micologo fornisce importanti consigli sul consumo del fungo – spiegano dalla Asl -. Si sottolinea, infatti, che vanno consumati sempre in piccole quantità ed evitando il consumo in più pasti consecutivi, per via della scarsa digeribilità di alcune sostanze che li compongono. Inoltre, tutte le specie vanno consumate previa cottura e a seconda della specie, alcuni devono esser sottoposti ad un trattamento di pre bollitura, altri ad una cottura prolungata, altri necessitano dell’asportazione del gambo o della cuticola».

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