Sassari, ancora un’intossicazione da funghi. In ospedale una donna di 59 anni
Aveva consumato un Agaricus simile ai comuni prataioli. L’Asl: «Contattate sempre il micologo»
Sassari Ancora un’intossicazione da funghi in città. Stavolta a finire in ospedale è una 59enne di Sassari. La donna ha infatti mangiato un Agaricus xanthodermus, un fungo molto simile ai comuni “prataioli” commestibili ma che si differenzia da questi ultimi anche per il suo tipico odore sgradevole che emana perfino in fase di cottura.
Alcuni giorni fa la donna ha consumato alcuni “prataioli” raccolti in campagna. I problemi sono poi cominciati alcune ore dopo il pranzo, con sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale, come vomito e nausea, che l’hanno costretta a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Per la donna è quindi scattato quasi immediatamente il protocollo da intossicazione da funghi. I sanitari, con la consulenza dei micologi dell’ Azienda sanitaria di Sassari, hanno trattato la donna per poi ricoverarla per 24 ore.
Si tratta del secondo caso di intossicazione in pochi giorni, dopo quello che ha riguardato due cugine sessantenni sassaresi (qui l’articolo). Per questo l’Asl torna ad appellarsi ai cittadini: «Fate attenzione anche ai funghi che sembrano specie comuni e conosciute, come in questo caso».
«Se la nostra consulenza è fondamentale per riconoscere le specie velenose, lo sono anche i nostri consigli per il trattamento e la consumazione del prodotto - spiega Pietro Murgia, il responsabile dell’Ispettorato micologico della Asl di Sassari -. Non tutti i prataioli sono commestibili, pertanto bisogna prestare attenzione a quelli tossici che possono creare un notevole disagio all’apparato gastrointestinale in particolare per i soggetti sensibili che, come in questo caso, richiedono anche il ricovero in ospedale».
Si invita quindi i consumatori di funghi spontanei a contattare sempre il micologo dell’azienda prima di consumarli. L’Ispettorato, all’interno del Dipartimento di prevenzione della Asl di Sassari, garantisce attività di prevenzione, controllo e certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati all'autoconsumo dei cittadini, ma anche di quelli destinati alla vendita o alla somministrazione negli esercizi di ristorazione e gastronomia. Oltre alla determinazione della specie raccolta, l’esperto micologo fornisce importanti consigli sul consumo del fungo.
«Vanno consumati sempre in piccole quantità ed evitando il consumo in più pasti consecutivi, per via della scarsa digeribilità di alcune sostanze che li compongono – spiegano dall’Asl -. Inoltre, per il consumo, se ne consiglia una adeguata cottura e, a seconda della specie, alcuni devono esser sottoposti ad un trattamento di pre-bollitura, altri ad una cottura prolungata, altri necessitano dell’asportazione del gambo o della cuticola».