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I pescatori del Golfo dell’Asinara diventano sentinelle ambientali del mare


	Pescatori al lavoro nel Golfo dell'Asinara
Pescatori al lavoro nel Golfo dell'Asinara

L’Università di Sassari ha concluso un progetto che vede i pescatori protagonisti nel contrasto all’inquinamento da rifiuti plastici nell’Area Marina Protetta

20 novembre 2023
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Sassari Il mondo della ricerca universitario e quello dei pescatori si uniscono per un obiettivo nobile: eliminare i rifiuti plastici dalle acque del Golfo dell’Asinara.

“Il problema dei rifiuti in mare è particolarmente grave nel Mediterraneo” spiega Donatella Carboni, coordinatrice del progetto dell’Università di Sassari che ha visto il coinvolgimento dei pescatori e aveva come obiettivo la creazione di una strategia per il monitoraggio del marine litter nell’Area Marina Protetta dell’Isola dell’Asinara.

Marine litter è il termine con cui, in inglese, si definisce la spazzatura rinvenuta in mare. Il progetto, avviato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali e dal Dipartimento di Agraria dell’ateneo turritano, prevede l’utilizzo della nuova app “Sea waste finder” e di un dispositivo prototipo Garmin Gps fruibile anche in assenza di connessione internet e in condizioni meteo avverse e una “dashboard di amministrazione” per l’analisi dei dati, e ha raggiunto l’obiettivo di identificare le zone più vulnerabili all’inquinamento dell’Isola dell’Asinara e realizzare un protocollo di monitoraggio e smaltimento dei rifiuti marini.

Grazie al processo partecipativo messo in atto, i pescatori potrebbero diventare delle “sentinelle del mare".  Nel progetto portato avanti dall’Università di Sassari - in collaborazione con l’Università di Ferrara, l’Università di Bucarest, il Parco Nazionale dell’Asinara, il FLAG Nord Sardegna, le marinerie e i Comuni di Porto Torres e StintinoCo.Pe.Ga Società Cooperativa A.R.L. di Porto Torres, Cooperativa Pescatori di Stintino - Soc. Coop. a R.L. di Stintino e la società Innovyou Digital Tech Agency -, i pescatori, messi al centro di una rete di portatori di interesse, emergono come i primi custodi del mare e, grazie ai loro feedback, è stato possibile perfezionare gli strumenti tecnologici.

Mentre svolgono la loro attività di pesca, i pescatori infatti possono osservare e raccogliere i rifiuti marini che incontrano, come è stato fatto nel corso del progetto, ma se davvero a loro va assegnata questa fondamentale attività, queste sentinelle del mare devono essere messe in grado di svolgerla fino in fondo: al momento, una volta recuperato e portato a terra il materiale, i pescatori di Porto Torres e Stintino si trovano di fronte a una mancanza di indicazioni e di aree attrezzate per la raccolta e lo smaltimento. 

"Quindi vanno al più presto adeguati i porti di Porto Torres e Stintino e poiché questo servizio assolto dai pescatori si riflette positivamente sulla collettività, va considerata ad esempio l’ipotesi di un premium price da applicare ai prodotti ittici pescati e distribuiti in ambienti in cui si adottano buone pratiche di gestione del marine litter” spiegano dall’Università.

Durante il convegno conclusivo del progetto, che si è svolto presso la sede amministrativa del Parco Nazionale dell’Asinara a Porto Torres, oltre ai rappresentanti di Uniss e degli altri partner di progetto e portatori di interesse, sono intervenuti esperti nazionali e internazionali sulla tematica e impegnati in progetti multidisciplinari, con la presenza dell’Università di Maryland, del CURSA e di ISPRA. A porgere i saluti istituzionali, invece, sono stati Vittorio Gazale, Direttore del Parco Nazionale dell’Asinara, Giancarlo Muntoni, Commissario del Parco Nazionale dell’Asinara, Massimo Onofri, Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali Università di Sassari, Benedetto Sechi, Presidente del FLAG Nord Sardegna, Giuseppe Cannarile, Comandante della Capitaneria di Porto, Porto Torres, Massimo Mulas, Sindaco di Porto Torres, Rita Vallebella, Sindaco di Stintino.

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