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Il lutto

Ozieri dice addio a Pedr’e Paulu, il sosia di Virdis era amico di tutti

di Barbara Mastino
Ozieri dice addio a Pedr’e Paulu, il sosia di Virdis era amico di tutti

Il lutto Il 70enne senegalese stroncato da un malore durante un ricovero

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Ozieri A volte i pilastri di una comunità in quel luogo non ci sono nemmeno nati, e quando vanno via lasciano un vuoto profondo più di molti altri. È il caso della morte di Pedr’e Paulu, al secolo Mohamed, ambulante senegalese giunto a Ozieri quaranta anni fa e deceduto giovedì sera per un arresto cardiaco all’età di settanta anni. A Ozieri tutti lo chiamavano Pierpaolo, o Pedr’e Paulu, per la sua somiglianza con Pietro Paolo Virdis, cannoniere sardo della Serie A che fece le fortune anche della squadra del cuore di Mohamed, il Milan, dove Virdis arrivò proprio in quel 1984 che vide il trasferimento di un allora trentenne Mohamed a Ozieri.

Due bei baffoni e il cuore rossonero li accomunavano, facendo da subito di Pierpaolo il beniamino dei milanisti, e in generale di tutti i calciofili, di Ozieri, e non solo: l’omone con baffi che aveva sempre una parola di saluto per tutti, nonostante il suo carattere un po’ chiuso, era conosciuto anche fuori città, a cominciare dai tanti pendolari che lo incontravano sotto i portici di piazza Garibaldi alla fermata del pullman o in giro per le strade. E a quella piazza Garibaldi Pedr’e Paulu era sempre legato, e lì lo si incontrava ancora tutti i giorni sino a prima dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Anche se i pullman non si fermano più e se la gente esce e spende meno, Pierpaolo c’era sempre seduto a quel tavolino del “covo di milanisti” del Bar Taras a chiacchierare con gli avventori. Oppure lo si poteva trovare “su al 46”, altro locale dove era uno di famiglia, dove i gestori si prendevano cura di lui anche ricordandogli le cure da assumere e a volte sgridandolo un po’ se faceva finta di dimenticarsene.

Nei 40 anni nei quali ha lavorato come ambulante e vissuto in città era diventato un ozierese doc e aveva imparato a parlare benissimo il sardo logudorese. Oltre ai tanti amici di Ozieri, Pierpaolo lascia due mogli, quattro figli e un nipote, mai conosciuto perché da tanti anni, soprattutto per motivi di salute, l’uomo non si recava più in Senegal. Affetto da diabete, e legato a frequenti dosi di insulina, è morto dopo alcuni giorni di ricovero nell’ospedale Segni, dove chi lo ha visto per l’ultima volta una manciata di giorni fa lo ricorda allegro e ottimista, come sempre. Purtroppo le forze lo hanno abbandonato, e il suo fisico malato e provato da decenni di chilometri a piedi e di rinunce per sostenere la famiglia ha ceduto a un arresto cardiaco. In Senegal ora però Pierpaolo tornerà, perché questo era il suo solo desiderio. E lo farà grazie a una raccolta fondi attivata dall’associazione Jogos mediante la piattaforma online GoFundMe o attraverso donazioni dirette nel punto di raccolta del Bar 46 in via San Leonardo destinate a anche a sostenere la comunità senegalese presente a Ozieri. Le donazioni possono essere inviate su www.gofundme.com/f/in-memoria-del-nostro-caro-pierpaolo.
 

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