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La sfida di quattro content creator sassaresi: «Sul web i confini non esistono più»

di Davide Pinna
La sfida di quattro content creator sassaresi: «Sul web i confini non esistono più»

Anche nell’isola si può lavorare con i social. Nasce in città il collettivo M4 Mediahouse

29 maggio 2024
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Sassari Non c’è bisogno di stare a Milano e nemmeno a Dubai. Si può provare a fare i content creator anche all’ombra di un altro grattacielo, quello di piazza Castello, nel cuore di Sassari.
È questa la sfida, tra Instagram, TikTok e Youtube, di M4 Mediahouse, il nuovo collettivo composto da Matteo Pintore, noto sui social come Unto e Bisunto, Marco Zedda, alias Mister Z, Marco Migaleddu, conosciuto come Il Miga, e Francesco Manconi.

Una delle prime produzioni ha già fatto il botto in città, si tratta dei video che hanno accompagnato su Instagram l’avventura della Torres ai playoff.

Ancora prima, l’esordio dei quattro ragazzi insieme è stato alla guida dei social del 27esimo Torneo Mondiale Manlio Selis, la competizione dedicata al calcio giovanile che ha visto la partecipazione di squadre under 14 da tutto il mondo a fine aprile in Gallura. «Siamo andati lì, grazie all’intuizione del responsabile marketing Daniele Bianchi e dell’organizzatore del torneo Enea Selis. Abbiamo giocato con le nostre competenze, era un primo test e abbiamo ottenuto dei risultati pazzeschi, raggiungendo un pubblico 10 o 15 volte superiore rispetto all’anno precedente» spiegano i quattro.

Ognuno ha competenze e biografie diverse. Il sassarese Mister Z, al secolo Marco Zedda, classe 1989 fa segnare sul suo profilo Tiktok oltre 5 milioni di follower. La sua specialità sono i VFX, per i comuni mortagli gli effetti visivi. In uno dei video di maggior successo sul suo canale TikTok, lo si può vedere trasformarsi in Super Saiyan in un tripudio di luci ed esplosioni. Ha collaborato con grandi marchi e con il re dei content creator italiani: Khaby Lame.

Anche Francesco Manconi, classe ’91, è un VFX Artist, oltre che un film-maker. Ha lavorato agli effetti dei video di artisti come Elodie e gestisce il profilo TikTok della Dinamo Sassari. I cestisti sassaresi hanno circa 150mila follower sul social cinese: l’Olimpia Milano, la squadra più blasonata e tifata in Italia, ne ha appena 15mila.

Poi c’è Marco Migaleddu, Il Miga, classe ’91 e sorsense, specializzato in grafica pubblicitaria e videomaking. Il suo social di riferimento è Youtube, dove ha 32mila iscritti e ha pubblicato decine e decine di recensioni di scarpe da calcio. Collabora con le più grandi aziende del settore e ha partecipato alle campagne pubblicitarie di squadre come l’Inter o l’Hellas Verona.

Infine, il più giovane, Unto e Bisunto o, all’anagrafe, Matteo Pintore. Classe 2001, Pintore ha iniziato con le recensioni di locali e ristoranti, per poi allargarsi anche ad altri settori: in breve tempo ne ha fatto un lavoro, diventando social media manager di numerose aziende sarde, anche piccole. Il suo pubblico supera i 200mila follower.

Quattro professionisti che, seguendo il copione, dovrebbero sviluppare la propria carriera in posti come Londra, New York o Milano. «Ma vogliamo dimostrare che si può fare anche in Sardegna – spiega Migaleddu -. E quando a Milano i miei colleghi mi dicono che mi dovrei trasferire lì, mi piace pensare che il bello di questo lavoro è che puoi farlo dappertutto».

Non che le difficoltà non ci siano: «Magari in certi contesti hai paura delle reazioni degli altri e l’infrastruttura web ha tanti problemi. Ma si può fare tantissimo». «Frequento abitualmente posti come New York o Los Angeles – racconta Zedda -. Ma credo nella Sardegna, qui c’è potenziale in qualsiasi settore, solo che non viene sfruttato: noi uniamo le forze per vincere questa sfida».

E la sfida è quella di creare un’agenzia di comunicazione social che possa lavorare allo stesso tempo con le piccole realtà dell’isola e con i colossi: «Dal punto di vista tecnico e dei contenuti – spiega Matteo Pintore -, offriamo un servizio che è un buon compromesso fra il servizio patinato fatto con attrezzatura da 30mila euro e quello realizzato con un semplice smartphone che diventa virale su TikTok. Alterniamo i due tipi di contenuti e comunicazione per raggiungere due target differenti».

Ci sono i creator, quindi, in Sardegna. Ma ci sono anche le aziende che ne hanno bisogno? «Sono in ritardo, ma hanno iniziato a muoversi e ad abbandonare una comunicazione canonica e abbracciare nuovi modelli» spiegano.

Uno dei bersagli principali, della loro strategia, è il mondo della sport, che tutti e quattro conoscono sia come passione che a livello professionale: «Pensate alla società di calcio locale – spiega Manconi -. Se affida la creazione di contenuti a dei professionisti, quei contenuti diventano spazi pubblicitari. E se adesso le società sportive raccolgono soldi vendendo gli spazi nelle locandine delle partite e negli striscioni al campo, immaginate che ritorno economico possono avere dal formato Instagram. Il fatto è che i confini dei social sono infiniti».
 

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