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La sentenza

Sassari, investì e uccise un ottantenne a Uri: 35enne di Ittiri condannata a otto mesi di reclusione

di Luca Fiori
Sassari, investì e uccise un ottantenne a Uri:  35enne di Ittiri condannata a otto mesi di reclusione

La tragedia si era verificata sei anni fa proprio nel giorno del compleanno del pensionato capostipite di una famiglia di panettieri molto conosciuta

27 giugno 2024
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Sassari È stata condannata ieri mattina dal giudice Claudia Sechi a otto mesi di reclusione con la non menzione sul certificato del casellario giudiziale, la 35enne originaria di Cagliari che a novembre del 2018 investì e uccise il pensionato di Uri Gavino Marras, nel giorno del suo ottantesimo compleanno.
Marras, capostipite di una famiglia di panettieri molto conosciuta, era morto in ospedale poche ore dopo il ricovero che si era reso necessario per curare le lesioni riportate nell’incidente.
La vittima quella sera si era intrattenuta con alcuni amici e stava rientrando a casa.

Aveva appena iniziato ad attraversare la strada, vicino alle strisce pedonali, quando in via Marconi era transitata a velocità moderata una “Atos” Hyundai condotta da una donna residente a Ittiri che non era riuscita a evitarlo. Il veicolo aveva urtato l’uomo a una gamba e l’aveva fatto cadere a terra.

La conducente si era subito fermata e aveva dato l’allarme con il cellulare. Era rimasta vicino all’anziano fino a quando non erano stati completati i soccorsi da parte degli operatori del 118 che avevano trasportato il ferito in ospedale a Sassari a bordo di un’ambulanza.
In quel momento – e anche durante la fase dei primi controlli al pronto soccorso, dove era stato classificato con codice giallo – l’80enne era cosciente e non era stato dichiarato in pericolo di vita. Intorno all’una e mezza del mattino la situazione era precipitata e Gavino Marras era morto dopo poco.
La Procura della Repubblica di Sassari aveva aperto un’inchiesta per omicidio stradale e citato in udienza un ingegnere che si era occupato di accertare se l’illuminazione in quel tratto di strada fosse o meno adeguata se ci fosse visibilità. Ieri mattina il pubblico ministero Paolo Piras, titolare dell’inchiesta, ha sollecitato la condanna della donna a due anni di reclusione, ritenendo che non mantenne la giusta prudenza richiesta in un centro abitato.

L’avvocato difensore della 35enne, Gianfranco Oppes, è riuscito invece a convincere il giudice Claudia Sechi che si trattò di un fatto imprevedibile e che la donna si fermò immediatamente per prestare i soccorsi. Il giudice ha concesso le attenuanti generiche all’imputata e non ha concesso provvisionali alle parti civili.
I familiari della vittima si erano costituiti parte civile con gli avvocati Michele Galia, Marco Fiori e Vittorio Delogu, mentre gli avvocati Andrea Piroddi e Salvatore Salaris tutelavano l’assicurazione citata come responsabile civile.

La sera dell’incidente i primi a intervenire, insieme ai soccorritori del 118, erano stati i carabinieri della compagnia di Sassari. La 35enne che si trovava al volante era stata sottoposta all’alcol test che era risultato negativo. La donna aveva raccontato di un attraversamento improvviso dell’uomo che non si era reso conto dell’arrivo del veicolo. Il tentativo di frenata non era bastato a evitare l’impatto. Poche ore dopo l’arrivo in ospedale a Sassari il cuore dell’ottantenne si era fermato.

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