La Nuova Sardegna

Sassari

La Faradda

Candelieri, cantiere infinito a Santa Maria: anche quest'anno il voto in versione "open"

di Davide Pinna

	Il cantiere nella chiesa di Santa Maria di Betlem (foto Mauro Chessa)
Il cantiere nella chiesa di Santa Maria di Betlem (foto Mauro Chessa)

I frati: «Ci auguriamo che la chiesa sia pronta per Pasqua 2025, ma servono risorse»

30 giugno 2024
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Sassari L’eccezione rischia di trasformarsi in regola: anche nel 2024, per il secondo anno consecutivo, la processione dei Candelieri scioglierà il voto alla Vergine Dormiente, nella notte fra il 14 e il1 5 agosto, all’aperto, nel sagrato della chiesa di Santa Maria di Betlem.

Il voto all’aperto Una soluzione che è diventata obbligata a causa dei tempi lunghissimi del cantiere di consolidamento e messa in sicurezza della chiesa duecentesca, e che sta trasformando profondamente una tradizione secolare come quella della Faradda, già messa alla prova ai tempi della pandemia.

Quando manca un mese e mezzo dalla discesa dei Candelieri, non ci sono più dubbi sullo scioglimento del voto all’aria aperta. Lo confermano il presidente dell’Intergremio, Fabio Madau, e il padre guardiano del convento di Santa Maria di Betlem Salvatore Sanna. «Rispetto all’anno passato non ci saranno sostanziali novità» conferma Madau.

L’intergremio è al lavoro sin dall’autunno, per studiare insieme ai rappresentati dei tredici gremi, la soluzione migliore: «A breve decideremo se proporre ai nostri interlocutori, amministrazione comunale e frati, degli accorgimenti che possano migliorare, rispetto allo scorso anno, il momento dello scioglimento del voto all’aria aperta». Una linea molto simile emerge dalle parole di fra Salvatore: «Purtroppo anche quest’anno lo scioglimento del voto avverrà all’aperto, ma abbiamo l’esperienza dell’anno passato e ci prepareremo ancora meglio».

Fra gli aspetti più critici della scorsa edizione ci sono certamente i tempi lunghissimi e i ritardi della processione, terminata ben oltre la mezzanotte, intorno alle due del mattino, e su questo aspetto intergremio e francescani promettono un cambiamento radicale.

E poi il complicato ingresso dei ceri nel chiostro del convento. In condizioni normali, i Candelieri vengono portati dentro la Chiesa ed è necessario, per attraversarne il portone, un leggero inchino. L’anno passato, visto che Candelieri e simulacro della Vergine dovevano passare la notte nel chiostro, i portatori stremati dall’interminabile processione hanno dovuto invece far passare il pesante cero per la porta di accesso al chiostro, molto più piccola, con estrema difficoltà.

Un cantiere difficile In attesa che intergremio, frati e amministrazione comunale svelino i dettagli della Faradda 2024 e la formula per lo scioglimento del voto all’aria aperta, resta il problema di un cantiere che, sulla carta, si sarebbe dovuto concludere l’8 settembre del 2023 dopo 550 giorni di lavori.

All’origine dei ritardi, il lunghissimo stop ai lavori andato avanti fra maggio 2023 e gennaio di quest’anno, legato a intoppi e lungaggini nel rilascio di alcune autorizzazioni da parte della Soprintendenza.

«I lavori sono ripresi di buona lena all’inizio dell’anno. Sia per quel che riguarda la chiesa che sul campanile, dove sono state tolte le campane per consolidare il cupolino pericolante» assicura padre Salvatore. Questo non basta, però: «Man mano che gli interventi sono andati avanti, sono emersi problemi molto più gravi rispetto a quello che ci si aspettava – spiega il frate -. Si pensava che bastasse picchettare la volta, ma non è così e anche la facciata e la parte della cantoria hanno necessità di interventi molto più consistenti rispetto al previsto».

Le risorse a disposizione, un milione e mezzo proveniente da Ministero, Regione e in piccola parte dal Comune, che gestisce l’appalto, potrebbero non bastare. «E in ogni caso ne serviranno altre per il restauro».
La Faradda 2025, tornerà alla tradizione, con lo scioglimento del voto all’interno della chiesa? «È quello che ci auguriamo – afferma con fiducia padre Salvatore -. Entro l’inizio dell’anno, al massimo per Pasqua, speriamo che il cantiere sarà concluso».
 

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