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Sassari, finti video hard col volto di Giorgia Meloni: la premier sarà sentita da remoto come persona offesa

di Nadia Cossu
Sassari, finti video hard col volto di Giorgia Meloni: la premier sarà sentita da remoto come persona offesa

Al via il processo contro il 40enne accusato di aver realizzato e diffuso in rete immagini che ritraevano corpi di attrici porno col viso della presidente del Consiglio

01 luglio 2024
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Sassari Doveva essere presente oggi, 2 luglio 2024, in tribunale a Sassari, la premier Giorgia Meloni, per testimoniare come persona offesa nel processo che vede imputato il 40enne Alessio Scurosu. Ossia la persona che per l’accusa avrebbe realizzato e fatto circolare in rete i fotomontaggi che ritraevano corpi di attrici porno con il volto della presidente del Consiglio.

Improvvisi impegni istituzionali non le consentiranno di raggiungere l’isola ma comunque non rinuncerà a essere sentita in aula e lo farà da remoto, ossia in collegamento video da Roma attraverso gli schermi presenti nell’aula della corte d’assise di Sassari. È possibile che l’esame non venga reso oggi ma che venga programmato per la prossima udienza.

La Meloni avrà modo di raccontare al giudice Monia Adami quali danni ha subìto in seguito alla pubblicazione di quei finti video hard. La premier chiederà attraverso il suo avvocato Maria Giulia Marongiu un risarcimento simbolico: centomila euro da destinare alle donne vittime di violenza attraverso il fondo nazionale del ministero dell’Interno. Un gesto che vuole essere soprattutto un messaggio di incoraggiamento rivolto a tutte coloro che subiscono questo genere di soprusi e che spesso hanno paura di denunciare.

Secondo le accurate indagini condotte dalla polizia postale di Sassari, l’autore delle contraffazioni sarebbe proprio il 40enne (difeso dall’avvocato Maurizio Serra). Tramite il nickname utilizzato su un sito internet erotico statunitense, la polizia postale era risalita all’utenza telefonica da cui erano partiti i dati. Era stata quindi eseguita una perquisizione nell’appartamento di Alessio Scurosu e gli inquirenti si erano da subito convinti che fosse stato lui – in virtù della sua competenza come grafico informatico – a modificare dei filmati pornografici e poi, utilizzando dei software specifici per la manipolazione grafica, ad apporre il volto di Giorgia Meloni sui corpi delle attrici hard.

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