La Nuova Sardegna

Sassari

In tribunale

Sassari, abbandona il cane nella pensione e sparisce senza pagare. Padrone rinviato a giudizio

di Nadia Cossu
Sassari, abbandona il cane nella pensione e sparisce senza pagare. Padrone rinviato a giudizio

La maremmana Tenerife doveva restare nella struttura due settimane, l’uomo non è più andato a riprenderla

15 luglio 2024
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Sassari Tenerife sarebbe dovuta rimanere solo quattordici giorni nella pensione per cani a pochi chilometri da Sassari dove il suo padrone aveva deciso di lasciarla il 5 settembre del 2022. E invece non solo non è più andato a riprenderla né ha mai chiesto al titolare della struttura come stesse, se mangiasse, se fosse tranquilla, ma è letteralmente sparito nel nulla senza pagare le rette dovute per tutto quel periodo. Alcuni giorni fa, con imputazione coatta, l’uomo (un 51enne sassarese, difeso dall’avvocato Anna Laura Vargiu) è stato rinviato a giudizio per insolvenza fraudolenta. Il processo inizierà a settembre. Nonostante i messaggi scritti e vocali che nel corso dei mesi il proprietario della pensione inviava al padrone di Tenerife – ai quali quest’ultimo rispondeva inizialmente dicendo che di lì a poco avrebbe riportato la sua cagnolina a casa e poi sostenendo di aspettare dei soldi che gli avrebbero consentito di fare un bonifico – l’uomo ha cominciato a non rispondere più al telefono fino a scomparire definitivamente. Il titolare della pensione a quel punto si è rivolto all’avvocato Angelica Puggioni e ha presentato una querela negli uffici della Procura di Sassari. Il sostituto procuratore Lara Senatore ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di truffa a carico del padrone di Tenerife ma al termine delle indagini preliminari ha chiesto l’archiviazione sostenendo, in sintesi, che non fosse configurabile il reato di truffa perché a suo dire il proprietario dell’animale non avrebbe «posto in essere alcun artifizio e raggiro teso a trarre in inganno il querelante». Per il magistrato non ci sarebbero stati neppure elementi per provare l’insolvenza fraudolenta «non essendovi – scriveva nell’istanza di archiviazione – evidenza di una pregressa consapevole incapienza patrimoniale dell’agente». In sostanza la pm riconduceva il tutto a un inadempimento contrattuale da risolvere in sede civile. L’avvocato Angelica Puggioni ha presentato opposizione sulla base di alcune argomentazioni che il gip di Sassari ha ritenuto condivisibili tanto da ordinare l’imputazione coatta nei confronti del 51enne. La legale ha infatti sostenuto che i presupposti per contestare all’indagato l’insolvenza fraudolenta ci fossero tutti. Rifacendosi anche a una sentenza della Cassazione, la Puggioni ha messo in evidenza come la condotta dell’uomo sia stata chiara: «Dopo aver ripetutamente procrastinato la data del ritiro dell’animale senza addurre alcuna giustificazione, ha subordinato il pagamento di quanto dovuto all’incasso imminente di una somma. Tale argomentazione – secondo il legale – evidenzia in modo inequivocabile la ragione dell’omessa controprestazione da parte dell’indagato: ossia l’assenza di denaro per poter adempiere all’obbligazione contratta».

Per l’avvocato, inoltre, – contrariamente a quanto pensato dalla Procura – l’indagato sarebbe stato «mosso dalla volontà di fruire della prestazione senza adempiervi». E ne è prova il fatto che «non poteva non sapere che lasciare l’animale in una struttura dedicata al pensionamento avrebbe comportato dei costi. Se, come sostenuto dal pm, avesse “solo” voluto abbandonarlo (seppur assicurandosi che lo stesso fosse affidato alle cure di qualcuno) avrebbe potuto donarlo a chi cerca un animale di compagnia». Tutti argomenti accolti dal gip.

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