Cossoine, una folla silenziosa per l’ultimo saluto a Giacomo Albino Virgilio
L’operaio era morto mercoledì 17 luglio in un incidente sul lavoro a Santadi. La chiesa parrocchiale è riuscita a contenere solo metà della folla
Cossoine Due comunità, quella di Cossoine e quella di Orani, si sono riunite intorno alla moglie Daniela, ai figli Elisa e Salvatore, ai fratelli e ai familiari tutti, per portare l'ultimo saluto a Giacomo Albino Virgilio, l'operaio morto mercoledì scorso a Santadi in un tragico incidente sul lavoro.
Così la chiesa parrocchiale di Santa Chiara non è riuscita a contenere neppure la metà dell'enorme folla, che ha riempito anche la piazza antistante. Centinaia di occhi lucidi per quel giovane uscito una mattina con l'allegria e la bontà per cui tutti lo amavano, e mai più tornato a casa.
Lo ha detto la sindaca Sabrina Sassu: «Albino è morto mentre faceva il lavoro che amava. Come comunità dobbiamo impegnarci per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, e per far sì che tragedie come questa non accadano mai più».
Don Tonio Sau, che ha presieduto la messa funebre, concelebrata con don Salvatore Ruzzu e don Peppino Simula, già parroci di Cossoine, e con don Salvatore Marruncheddu, parroco attuale, ha ricordato come una pietra enorme sia caduta sul cuore di tutti in quel tragico mercoledì, ma ha anche esortato a sollevarla, ad allontanarla da sé come quella che copriva il sepolcro di Cristo.