A Sorso aumenta la tassa sui rifiuti: è bagarre in consiglio comunale
L’opposizione vota contro: «Si dovevano cercare strategie adeguate»
Sorso Nella votazione in consiglio comunale dello scorso 19 luglio è passata col solo voto della maggioranza civica che sostiene il sindaco Fabrizio Demelas l'approvazione delle nuove tariffe Tari 2024, che saranno aumentate rispetto allo scorso anno. La minoranza targata Pd infatti ha votato contro in maniera compatta. Dopo l'approvazione del Piano economico finanziario (PEF) l'assessora al Bilancio e Tributi Serena Sini ha illustrato il punto, sottolineando un aumento di 83 mila euro nel costo del servizio (2.754.000 euro totali), dovuto - a suo dire - principalmente all'inflazione.
La giunta, dopo un primo passo illustrato in commissione, ha deciso di diminuire l'incidenza della parte fissa della tariffa Tari, aumentando la parte variabile sulla produzione dei rifiuti. Una scelta che non ha convinto la minoranza, che ha chiesto ulteriori spiegazioni con il consigliere Alfredo Roggio. Polemica, non solo su questo aspetto, anche la capogruppo della minoranza stessa Maria Giovanna Delrio: «Si dovevano adottare per tempo strategie adeguate per evitare un aumento della Tari dovuto all’implementazione dei costi di gestione – ha sottolineato la consigliera del Pd –. Non si può inoltre aspettare il 18 luglio per affrontare l’argomento in commissione Bilancio, per poi portare in fretta e furia il provvedimento il giorno dopo in consiglio comunale. Si sarebbe dovuto trovare per tempo - conclude la consigliera - un modo di ridistribuire e ammortizzare i costi. Questo non è avvenuto».
Di parere opposto il sindaco Fabrizio Demelas, che ha risposto così alle critiche: «Ribadisco che l'aumento di 83 mila euro, dovuto all’applicazione sul canone di gestione del servizio di igiene urbana dell’indice di inflazione programmata, è determinato da Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Abbiamo inoltre approvato le nuove tariffe per il 2024 ridistribuendo il costo del servizio – ha spiegato il primo cittadino –. Per legge quest'ultimo deve essere coperto interamente dal ruolo Tari, con la decisione di diminuire l’incidenza della parte fissa della tariffa, quella calcolata sui metri quadri dell’abitazione, incrementando la parte variabile, calcolata invece sulla produzione di rifiuti, secondo il principio dettato dalle norme comunitarie, nazionali e regionali, secondo le quali chi produce più rifiuti più paga».
Demelas ha fornito ulteriori dati. «Dal 2022 a 2024 col nuovo servizio porta a porta siamo passati dal 70 al 77% di raccolta differenziata, facendo emergere anche 2 mila utenze non censite, che ora in totale sono 12 mila. Un successo e una lotta all'evasione - conclude - che concorre anch'essa a ridistribuire i costi». Delucidazioni che non hanno però indotto ad un ripensamento i consiglieri della minoranza. Così quando il presidente del Consiglio Francesco Sechi ha messo in votazione il punto, i cinque hanno espresso parere contrario.