La Nuova Sardegna

Sassari Si era scagliato contro un avventore di un bar, a Ottava, con tale forza da farlo cadere a terra e fargli sbattere la testa sul pavimento. Una botta violenta che aveva procurato alla vittima un grave trauma cranico con emorragia cerebrale. L’uomo, un 63enne di Sassari, era stato ricoverato in prognosi riservata al Santissima Annunziata e dimesso dopo quasi un mese. In seguito a quell’episodio il 63enne era rimasto invalido al cento per cento, con permanente inabilità lavorativa – come stabilì la commissione medica della Asl – «e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani per via di un “disturbo neurocognitivo maggiore post-trauma cranio encefalico”».

La persona che lo aveva colpito, un 39enne di Sorso, era finito a giudizio per il reato di lesioni gravi e alcuni giorni fa la sentenza di condanna a quattro anni e undici mesi emessa lo scorso ottobre dal giudice Paolo Bulla è diventata irrevocabile. Una condanna pesante considerata la dinamica dell’aggressione. «Assolutamente ingiustificata – scrive il giudice nelle motivazioni – mossa esclusivamente dalla mite risposta della vittima alla gratuita provocazione dell’imputato».

Era infatti successo che il più giovane era entrato in un locale nella borgata di Ottava e aveva chiesto al 63enne, che era già presente, se fosse già ubriaco. Quest’ultimo gli aveva risposto che non c’era la confidenza necessaria perché gli ponesse quella domanda e la reazione immediata dell’altro era stata un’aggressione violenta, alla quale avevano assistito diversi testimoni, sentiti durante il processo. L’imputato, difeso dall’avvocato Massimiliano Tore, è stato condannato anche al risarcimento dei danni (da liquidarsi in sede civile) alla persona offesa, costituitasi parte civile con l’avvocato Maria Assunta Argiolas, oltre al pagamento di una provvisionale di 25mila euro. (na.co.)