La Nuova Sardegna

Sassari

La storia

I promessi sposi di Alghero: «Ci regalano porte, finestre e ci offrono le loro case, siamo commossi»

di Nicola Nieddu

	Nicola Di Stefano ed Elisabetta Canu nella loro casa distrutta dall'incendio (foto di Roberto Gabrielli)
Nicola Di Stefano ed Elisabetta Canu nella loro casa distrutta dall'incendio (foto di Roberto Gabrielli)

Il racconto di Elisabetta e Nicola: «La nostra abitazione distrutta dall’incendio, il dono più bello sarebbe rimetterla a posto per il matrimonio a giugno»

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Alghero «Fortunatamente la notte in cui la nostra casa è stata distrutta dall'incendio non c'era vento, altrimenti, le fiamme avrebbero potuto raggiungere altre case vicine e i terreni intorno e causare una strage» .

Elisabetta Canu e Nicola Di Stefano raccontano la loro disavventura e anche quello che sarebbe potuto accadere se il rogo non fosse stato spento per tempo. Circondati dall'affetto e dall'amore di amici e parenti, la coppia di fidanzati che il prossimo giugno convolerà a nozze, sta cercando di risollevarsi grazie agli aiuti che arrivano da tutta la Sardegna.

«Ci stanno sostenendo amici, parenti, ma anche sconosciuti - raccontano - che vogliono contribuire in qualche modo. A parte la campagna di crowdfunding avviata prima dalla nostra amica Miriam e successivamente supportata da tantissime persone, c'è chi ci offre le finestre nuove, oppure ditte che sono disposte a darci gratuitamente i loro mezzi e materiale vario per ricostruire casa. Ad esempio - racconta Nicola - un ragazzo di Sassari che non conosco si è reso disponibile a ricostruire il tetto a prezzo di costo, un amico di Oschiri ci donerà tutto il materiale per dipingere le pareti, un amico di Alghero si occuperà della pavimentazione, poi chi dell'impianto elettrico. Tra le tante offerte di aiuto, una società di Alghero che si occupa di ristrutturazioni e costruzioni, si è offerta di dare un supporto organizzativo».

I danni non sono limitati alla struttura, ma anche alla cucina andata completamente distrutta, computer, televisore, plafoniere, lampadari, divano, quasi tutti i mobili, vestiti che con il fumo e il calore non sono più utilizzabili. Tra le cose andate a fuoco anche tre scooter di proprietà di amici e familiari di Elisabetta e Nicola che, per il periodo invernale, erano parcheggiati in campagna. In questi giorni, Nicola ed Elisabetta stanno recuperando le cose più intime, ricordi personali e di famiglia.

«Ora stiamo organizzando per portare via tutte le cose bruciate. Tanto lavoro per il quale si sono offerte tantissime persone da tutta la Sardegna. In questi giorni sono andato all'ecocentro comunale per organizzare il conferimento. Occorrerà del tempo perché bisogna differenziare il materiale e poi trasportarlo. Per fortuna abbiamo pronti tanti amici a dare una mano. Una volta liberata la casa da tutto, allora inizierà la fase di ristrutturazione». Nel ricordare quegli attimi terribili quando l'incendio stava mandando in cenere la loro casa di Cala Burantino, Elisabetta e Nicola raccontano la notte trascorsa in casa della mamma di Elisabetta: «Abbiamo riposato su un divano - ha detto Elisabetta -. Un appoggio momentaneo, poi nelle prime due notti siamo stati ospiti degli amici Carmelo e Grazia, poi da Antonella dove ancora oggi ci troviamo. Ringraziamo tutti perché avere una casa come appoggio è importante. Molte persone ci hanno offerto la loro, non solo ad Alghero, ma anche a Sassari e persino amici del Team Sardegna a Oristano e Cagliari».

Elisabetta e Nicola, con il loro cane Golia a fare da supporto morale, hanno iniziato a ricostruire la casa, che si spera possa essere pronta per il matrimonio programmato per il prossimo giugno. Sarebbe un bel regalo.

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