La Nuova Sardegna

Sassari

In tribunale

Uccise il padre con la fiocina, il pm chiede la condanna a 25 anni


	Un momento dell'udienza (foto Ivan Nuvoli). Nel riquadro, Alberto Picci
Un momento dell'udienza (foto Ivan Nuvoli). Nel riquadro, Alberto Picci

Attesa per la sentenza della corte d’assise di Sassari

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Sassari È di 25 anni e 4 mesi la pena complessiva chiesta oggi 4 febbraio  dal pubblico ministero Angelo Beccu nei confronti di Alberto Picci, il 48enne cagliaritano che all'alba del 27 aprile 2022, a Santa Maria Coghinas, ridusse in fin di vita i genitori, Giuseppe, di 68 anni, e Maria Giovanna Drago, di 67, colpendoli nel sonno con una fiocina e forbici da pesca. Il padre morì dopo un lungo coma in seguito alle ferite riportate.
Picci è già stato condannato in via definitiva a 12 anni per il tentato omicidio dei genitori. Ma dopo la morte del padre era scattata l'accusa di omicidio. 

«La pena che dovrà essere oggi comminata, dunque - ha spiegato il pm Beccu - non può duplicare quella già applicata ma deve completarla, colmando la differenza fra il disvalore dell’omicidio tentato e il disvalore dell’omicidio consumato, comprendendo tanto l’azione quanto le conseguenze dell’azione».

La Procura ha quindi proposto alla corte d'assise presieduta da Massimo Zaniboni (a latere Valentina Nuvoli) due soluzioni giuridiche il cui esito finale è la condanna a 25 anni e 4 mesi.
L'imputato, difeso dall'avvocato Claudio Mastandrea, era presente in aula. Il legale ha chiesto l'assoluzione per incapacità di intendere e volere al momento del fatto. In ogni caso l'avvocato ha sottolineato l'assenza di dolo.
La corte ha rinviato a tarda mattinata per la sentenza

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