La Nuova Sardegna

Sassari

Il giallo a Viziliu

«Mio fratello Franco aveva il diabete ma non voleva prendere le medicine»


	Angelo Pilo, fratello di Franco, vicino al casolare di famiglia a Viziliu (foto Mauro Chessa)
Angelo Pilo, fratello di Franco, vicino al casolare di famiglia a Viziliu (foto Mauro Chessa)

L’uomo trovato morto nel casolare, il racconto di Angelo Pilo: «Forse è caduto. Il 118 lo ha chiamato il vicino»

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Sassari «Vuole sapere cosa è successo? È morto mio fratello Franco, ora dentro c’è la polizia, mentre quelli dell’ambulanza se ne sono già andati». Angelo Pilo, sassarese di 74 anni, va avanti e indietro lungo la strada sterrata che conduce al vecchio casolare dove ieri 13 febbraio, a fine mattinata, suo fratello maggiore Franco è stato ritrovato senza vita in un lago di sangue, un taglio in testa e con abrasioni in tutto il corpo. Sono da poco passate le 17 quando al numero 35 di via Viziliu, a pochi chilometri da Li Punti, arriva il medico legale Francesco Serra per capire meglio cosa sia accaduto all’interno dell’abitazione di campagna, dove la polizia ha rinvenuto il corpo del 79enne in un lago di sangue.

Angelo Pilo si avvicina al cancello sulla strada, osserva il via vai di auto della polizia, e prova a raccontare quello che è successo. «Franco aveva il diabete – spiega il 74enne – ma non voleva prendere le medicine, è possibile che sia caduto e abbia sbattuto la testa». A dare l’allarme poco dopo le 14, è stato uno dei tanti vicini di casa di questa distesa di villette sparse che si estendono tra Monte Oro, Li Punti e Bancali. «Gliel’ho detto io che Franco era morto – aggiunge Angelo Pilo – e lui ha chiamato il 118, ma purtroppo quando sono arrivati per Franco non c’era più niente da fare».

Sono le 17.30 quando Angelo Pilo e gli altri due fratelli della vittima vengono fatti accomodare a bordo di una Volante e accompagnati in questura. «Sono dei vecchietti un po’ strani – racconta un’abitante della zona – stanno sempre sulla strada e salutano tutti quelli che passano, ma sono brave persone non hanno mai fatto del male a nessuno. Quello che è accaduto dentro quel casolare resta un mistero».

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