Sassari, dopo la lite per la capretta finisce nuovamente in manette
Ventiquattro ore dopo l'arresto per minacce e danneggiamento il 47enne di Tula è stato fermato dai carabinieri ed è finito davanti al giudice
Sassari Ventiquattro ore dopo l'arresto per minacce e danneggiamento sono scattate di nuovo le manette per il 47enne di Tula già finito nei guai il giorno di Pasquetta. L'uomo lunedì 21 aprile aveva avuto una brutta discussione con un compaesano che aveva accarezzato la sua capretta appena nata che l'indagato aveva portato con sé all'interno di un bar del paese, tenendola stretta tra le braccia. "Le tue mani non sono degne di toccare la mia Benedetta" (questo il nome della capretta) gli aveva detto.
A quel punto il 47enne si era beccato un po’ di insulti e in seguito, rimuginando sulle offese ricevute, aveva raggiunto il rivale a casa. Lì, dopo l'ennesimo insulto ricevuto, aveva squarciato con un coltello due gomme dell'auto del compaesano. Poi si era costituito ai carabinieri che, venuti a sapere dell'accaduto, si erano già mossi per cercarlo.
Dopo la convalida il giudice aveva disposto la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Ieri, martedì 22 aprile, il 47enne è stato convocato in caserma per l'applicazione del braccialetto elettronico e qui avrebbe dato in escandescenze.
È stato quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e oggi, mercoledì 23 aprile, è comparso con il suo avvocato difensore Stefano Porcu davanti alla giudice Claudia Sechi per la nuova udienza di convalida.