Sfregiò la lapide di Walter Frau: condannato
Un 64enne di Ozieri deturpò la targa commemorativa del carabiniere ucciso nella strage di Chilivani
Sassari Quando mancano quattro mesi al trentennale della strage di Chilivani – nella quale furono uccisi da un grippo di rapinatori i due carabinieri Walter Frau e Ciriaco Carru – il giudice Anna Pintore, ieri mattina, ha condannato un 64enne di Ozieri accusato di aver sfregiato – il 9 aprile di tre anni fa a Ped’e Semene – la targa commemorativa di Frau. Proprio nel luogo in cui, il 16 agosto del 1995, il militare fu trucidato insieme al collega.
Condanna a nove mesi di reclusione per l’imputato (difeso dall’avvocato Antonella Chirigoni) oltre a 3500 euro di multa, al risarcimento del danno alle parti civili (i familiari del carabiniere di Porto Torres costituitesi con l’avvocato Sebastiano Chironi) da quantificarsi in un separato giudizio e al pagamento di una provvisionale di 1500euro.
I carabinieri della compagnia di Ozieri, in collaborazione con il nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari e del Ris di Cagliari, erano risaliti all’autore del danneggiamento che già avevano avuto modo di conoscere in precedenza.
Per il 64enne era stato disposto il non luogo a procedere per uno dei capi di imputazione che gli erano stati contestati, ossia le minacce rivolte ai carabinieri in servizio a Ozieri, «identificabili – era scritto nel capo d’accusa – in coloro che avevano dato avvio al procedimento per il ritiro della sua patente di guida». Era stata questa, infatti, la motivazione che avrebbe spinto l’uomo ad agire in quel modo “abbietto” (motivo contestato come aggravante). Mentre per le altre accuse è stato processato. E quindi “per aver gravemente deteriorato e in parte distrutto la lapide commemorativa, apposta sul monumento ai Caduti lungo la statale 597”. E ancora “per aver vilipeso la Forza armata dello Stato italiano dell’Arma dei carabinieri” non solo danneggiando la lapide ma anche “con le scritte apposte con vernice spray di colore rosso sui muri del vicolo Roma (centro storico) e nel centro abitato di Ozieri, tra cui: “Carabinieri la mia patente vi costerà cara, caramba vi facciamo fuori”. Al buon esito delle indagini avevano contribuito le immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati che erano stati messi a disposizione dagli stessi cittadini che fin da subito avevano mostrato un grande senso di collaborazione.
Nella sua discussione l’avvocato difensore Chirigoni ha sollevato dubbi sulla compatibilità degli orari in cui sarebbe stato commesso il fatto con quelli dei movimenti suo assistito e anche sulla paternità delle scritte. Per questo ha preannunciato un possibile ricorso in appello. Mentre l’avvocato di parte civile Chironi, rievocando la terribile strage di Chilivani e la forza del simbolo che quel monumento commemorativo rappresentava, ha anche ricordato come il prossimo 16 agosto ricorreranno i 30 anni dall’eccidio.