I fedeli restaurano la vecchia chiesa: Valledoria ha di nuovo la sua parrocchia
La comunità unisce le forze dopo l’incendio che ha reso inagibile il Cristo Re
Valledoria Con una lettera consegnata ai fedeli presenti alla funzione religiosa di Pasqua, l'amministratore parrocchiale don Francesco Cossu ha reso pubblica la grande opera portata avanti in maniera gratuita dai fedeli, dai parrocchiani e dagli imprenditori di Valledoria che nel giro di qualche mese, dopo l'incendio che lo scorso gennaio aveva reso inagibile la chiesa di Cristo Re, hanno reso nuovamente fruibile alle funzioni religiose la vecchia chiesa.
Un fabbricato che dopo la costruzione della nuova chiesa, avvenuta nel 1974, per anni era stata adibita a salone e teatro parrocchiale e nel tempo era stata definitivamente chiusa per problemi strutturali. Così con la forza del grande senso di comunità e appartenenza, la comunità si è rimboccata le maniche per avere nuovamente una chiesa dove potere celebrare e vivere le funzioni religiose.
Ieri, mercoledì 23, intanto, c’è stato un significativo passo avanti per il recupero della struttura danneggiata dalle fiamme, con la magistratura che ha emesso il provvedimento di dissequestro. «Già prima che scoppiasse l'incendio – dice Adonella Carboni, imprenditrice che fa parte del coro parrocchiale – stavamo pensando di recuperare questo spazio per la nostra comunità. Successivamente all'evento, abbiamo accelerato i tempi e cercato di raccogliere tutte le risorse a disposizione per avviare i lavori nel salone e adibirlo a chiesa».
In poco tempo si è creato un comitato promotore, che giorno dopo giorno è cresciuto di numero e ha coinvolto diverse anime del paese arrivando a racimolare in poco tempo la somma di 6mila euro. Nei lavori di manovalanza si sono succeduti gratuitamente imprenditori e volontari, riducendo così i costi, che diversamente sarebbero cresciuti di altri 15mila euro.
«Ogni giorno ci siamo prodigati per rimettere a posto la vecchia chiesa – aggiunge Adonella Carboni –. Così pian piano abbiamo imbiancato le pareti, sistemato le porte, ripristinato il vecchio solaio, sostituito i vetri delle finestre, lavato i pavimenti, recuperato vecchi spazi e finalmente realizzato l'impalcatura in legno sotto la quale ora don Francesco Cossu celebra la messa». «Con la lettera – dice don Francesco Cossu – ho voluto che si prendesse coscienza di quanto sia unita e bella questa comunità e di quanto ci sia volontà negli intenti di riappropriarsi della propria identità Cristiana. E adesso che la chiesa incendiata è stata dissequestrata dalla magistratura – prosegue – potremmo finalmente iniziare a rimettere ordine e cominciare i lavori per far si che al più presto venga riaperta al culto e restituita alla comunità».