Liceo classico verso il tramonto ma Cicerone ci parla ancora
Calo delle iscrizioni a favore di altri istituti. Ma il latino e il greco aiutano a ragionare e a sviluppare la logica
Il Liceo Classico, una delle istituzioni scolastiche più antiche e prestigiose del panorama nazionale, non riesce più a stimolare la passione dei giovani verso lo studio delle materie umanistiche (il latino e il greco).
Nel 2023 si è assistito ad un calo a livello nazionale del 5,34 %; di certo un numero preoccupante! Quali le cause di questo trend? Svariate certo, ma probabilmente basate su alcuni pregiudizi: il latino e greco sono «lingue morte e senza alcuna utilità». Inoltre, la considerazione che il diploma di Liceo Classico non consente di trovare subito lavoro senza aver frequentato l’Università convince molti studenti a preferire Istituti tecnici o professionali. Consideriamo anche il fatto che negli ultimi anni ha avuto un certo successo l’istituzione di due corsi all’interno del Liceo Scientifico (il Liceo Scientifico ad indirizzo Sportivo e il Liceo Scientifico Scienze applicate). Nel primo caso, si assicura agli studenti una formazione scientifica incentrata sulle discipline sportive, nel secondo caso si ha un potenziamento di scienze naturali; tutto ciò a scapito però della lingua latina, nella convinzione che questi siano dei percorsi più adatti ad affrontare la sfida del terzo millennio. Nella società attuale, più improntata sulla dinamicità, sul pragmatismo e sulla proiezione al futuro, le materie tecnologiche appaiono più appetibili e attrattive per gli studenti. Lo studio delle discipline umanistiche richiede, è vero, tanta applicazione e approfondimenti continui che impongono un percorso formativo più faticoso. Ma la mia esperienza mi insegna che il latino e greco sono utili strumenti per riflettere, saper esporre, ragionare con logica; aiutano a pensare, a essere, a fare. Forse questo spaventa? Il latino non si studia per imparare il latino, si studia per abituare i ragazzi a studiare, sosteneva Antonio Gramsci. Inoltre, rivolgere lo sguardo al passato può essere molto utile per comprendere e dunque poter vivere meglio sia il presente sia il futuro, perché la storia è ciclica, sosteneva Polibio. Già dal 2008 con la riforma Gelmini è stato rinnovato il liceo classico con l'estensione della lingua inglese per l'intero quinquennio e il potenziamento delle ore di matematica, fisica e storia dell’arte. Numerose sono poi le sperimentazioni dei licei classici fondate su una didattica innovativa e sul potenziamento delle discipline STEM, approvate dal MIUR e già in essere nella stessa città di Sassari. Ma, nonostante ciò, i numeri delle iscrizioni al classico tendono a diminuire costantemente. Perché? Forse si preferiscono cittadini plasmati da un'intelligenza artificiale privi di “humanitas”? Terenzio e Cicerone ci parlano ancora! Non è forse vero che oggi più che mai nel mondo, anziché correre verso un riarmo generale, si avrebbe bisogno di rispettare e proteggere l’umanità?
*Federico è uno studente del liceo classico “Convitto nazionale Canopoleno” di Sassari