Un gruppo che non molla
I senatori confermano: «Abbiamo esperienza, andare sotto non ci spaventa»
INVIATO A BRINDISI. Travis Diener si getta nella mischia e ne esce con il rimbalzo offensivo più importante del match; Brian Sacchetti mette dentro il canestro che sigilla la vittoria, dopo avere segnato in tutti i modi e avere giocato da Mvp. Non è il mondo che va alla rovescia, è semplicemente la Dinamo che cammina dritta, e dritta vola in semifinale.
Tre partite per fare fuori l’Enel Brindisi, con una serie aperta e chiusa da due grandi rimonte. Dal meno -15 al +2 finale in gara1, dal meno 13 al +7 dell'ultimo, decisivo match. In mezzo, la favolosa cavalcata di gara 2, in piazzale Segni, con il motore dei sassaresi che ha girato al massimo alimentato dalla difesa e dalle triple di Drake Diener. Tre piccoli miracoli biancoblù, che non sono soltanto la proiezione di una squadra con un grande cuore, capace di gettare tutto oltre l'ostacolo.
La spiegazione di cotanta sostanza la fornisce Travis Diener, quello del rimbalzo offensivo decisivo nell’ultimo minuto di gara3, quello del tuffo suicida su una palla vagante a metà campo in gara1, nel possesso chiave dell'intero match. «Siamo giocatori anziani», aveva detto al termine di gara1, tra il serio e il faceto, la stella del Wisconsin. Che venerdì notte, negli spogliatoi del PalaPentassuglia, ha ripetuto il concetto in termini ancora più chiari.
«Molti di noi sono ormai giocatori esperti che non si buttano giù per un break subito o per un momento di difficoltà. Anche a Brindisi, in un campo difficilissimo e di fronte a una squadra che non poteva più sbagliare, siamo stati calmi persino sul meno 13. In altre situazioni o in altri tempi – ha spiegato Td12 –forse ci saremmo fatti prendere dalla fretta di recuperare e magari avremmo fatto un disastro. Invece ora sappiamo come reagire, sappiamo che le partite non sono mai finite e che noi siamo sempre in grado di riaprirle».
Dopo il massimo vantaggio brindisino è arrivata immediatamente la tripla di Massimo Chessa, che ha se non altro bloccato l’emorragia. Poi i sassaresi hanno stretto le maglie della difesa e piano piano hanno iniziato a rosicchiare punti agli uomini di Bucchi, senza mai farsi prendere dalla frenesia. La differenza, nel momento clou, l'ha fatta come sempre la fiammata di due stelle sino a quel momento in difficoltà (due triple consecutive, una di Drake Diener e una di Caleb Green), ma la Dinamo è arrivata a giocarsi i palloni decisivi con relativa calma grazie a un paziente lavoro di ricucitura orchestrato dall'intero gruppo biancoblù.
«Non abbiamo mai pensato di poter perdere, neppure per un secondo». In questa frase di Travis Diener, quello che dopo la peggiore regular season da quando è a Sassari ora si sbuccia le ginocchia sulle palle vaganti, c'è il condensato di quello che la Dinamo ha saputo costruire anche grazie alle tre precedenti esperienze nei playoff. E la frase di suo cugino Drake («siamo una squadra con le palle», poi ripetuta da altri compagni di squadra) dice tutto sulla banda di Meo Sacchetti. Capace di far scendere sotto zero la temperatura di quel forno del PalaPentassuglia e di arrivare in carrozza alla seconda semifinale della sua storia.
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