Drake&Brian, la strana coppia
Diener e Sacchetti junior grandi protagonisti della serie contro Brindisi
SASSARI. Il campione conclamato e il gregario che non ti aspetti. La strana coppia che ha trascinato la Dinamo in semifinale, che fa pentole e coperchi, conosce la fatica del lavoro sa usare l’arte della pazienza.
Ha pazienza Drake Diener, che quando viene marcato alla morte non ha mai la smania di voler tirare a tutti i costi. Ha pazienza da vendere Brian Sacchetti, che a volte attende quarti interi in panchina prima di un cenno di papà Meo.
L’ala americana ha aperto la sua serie con una prova abbastanza incolore, limitato al massimo dalla guardia severissima della difesa brindisina. Quattro soli punti nei primi tre quarti, ma tanto impegno in difesa e il ruolo di “catalizzatore di difensori” in fase offensiva; e anche 6 rimbalzi e 4 assist. Poi nell’ultimo quarto la tripla che dà alla Dinamo una spinta decisiva nella rimonta. Brian ha invece giocato appena 8 minuti, spezzettati in tre diversi quarti, ma è riuscito a mettere i suoi mattoncini con 7 punti e un plus/minus pari a 8.
In gara2 Drake Diener è letteralmente esploso: dopo avere ritirato e messo nell’armadietto il premio come Mvp, ha messo una in fila all’altra 7 triple, con 21 punti nel solo primo quarto (31 in totale) che hanno scavato un margine enorme, poi gestito alla grande dai biancoblù. Con Brian Sacchetti ancora una volta utilissimo sia come portatore d’acqua (gioco sporco e difesa vicino a canestro) che come stoccatore, soprattutto quando schierato come numero 4.
La strana coppia sassarese ha colpito ancora in gara3. Al PalaPentassuglia le maglie della difesa pugliese si sono ancora una volta strette attorno al miglior giocatore del campionato: Drake ha segnato appena 6 punti nei primi tre quarti, poi nel parzile decisivo ha messo dentro 8 punti, con lo splendido canestro del pareggio in penetrazione e la tripla che ha spaccato definitivamente il match. Brian stavolta è entrato nelle rotazioni già nel primo quarto, mettendo subito una tripla. Poi è salito letteralmente in cattedra, chiudendo il match da protagonista, con 15 punti in 20 minuti e tante giocate che hanno fatto la differenza. (a.si.)