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«La sfida con Milano non ci fa paura»

di Roberto Sanna
«La sfida con Milano non ci fa paura»

Jack Devecchi presenta la semifinale dei playoff di basket contro la grande favorita che comincia venerdì al Forum

28 maggio 2014
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SASSARI. «Milano? Non ci fa paura, l’abbiamo già battuta al Forum in Coppa Italia e possiamo ripeterci anche nei playoff». Jack Devecchi è in prima fila nella grande sfida della semifinale, l’infortunio al naso che lo costringe a giocare con una maschera protettiva non ha intaccato la sua celebre grinta: «Non è così condizionante come sembra, giocare con la maschera. Cambia solo la visuale ma ti abitui in fretta, per quel che mi riguarda è molto peggio quando l’infortunio è muscolare e hai paura anche a correre in allenamento».

Finalmente ci siamo: grande sfida all’Armani Milano con la finale in palio.

«Siamo pronti e rispetto a due anni fa, quando contro quella Montepaschi eravamo chiusi in partenza, sentiamo di avere chance importanti per andare avanti. Intanto partiamo dal presupposto che non sono imbattibili e lo abbiamo già sperimentato in Coppa Italia. Poi sappiamo che quando sono sotto pressione un po’ soffrono, anche se parliamo di gente che da anni gioca ad altissimo livello. Il problema,casomai, per noi sarà riuscire a vincere al PalaSerradimigni, dove Milano ci ha sempre battuto. Certo, stiamo parlando di una grande squadra, un gruppo con dodici giocatori uno più forte dell’altro. Anche se ho visto che nei playoff le rotazioni sono ridotte, giocano in otto. Ma c’è sempre qualcuno che può fare la differenza.».

Che opinione si è fatto di questi playoff?

«Finora grande equilibrio e non vedo una squadra più forte di tutte. Se ci pensate, la prima e la seconda sono andate a gara5 con l’ottava e la settima, la terza è stata addirittura eliminata dalla sesta. Invece la serie che doveva essere più equilibrata, quella tra noi e Brindisi, si è chiusa in tre partite».

Alla fine avete avuto ragione voi, quando dicevate che nei momenti importanti non sareste mancati.

«In alcuni momenti ci hanno criticato, è vero, ma io credo che un calo fisiologico possa starci, è stata una stagione lunga e non tutti erano abituati a giocare per così tanto tempo ad alto livello. Ai playoff direi che è andata bene, abbiamo chiuso la serie sul tre a zero e abbiamo dimostrato grande carattere recuperando svantaggi importanti in due partite. Ora siamo qui, belli carichi per la semifinale».

Parliamo della sua stagione: non è stata particolarmente fortunata dal punto di vista fisico, tre infortuni arrivati proprio quando era al top della forma.

«Sono stato un po’ sfortunato, non c’è dubbio. Come ho già detto prima questo al naso è l’infortunio meno grave, un contatto di gioco fortuito che sul momento non sembrava nemmeno così grave. Dopo la partita abbiamo capito che era un problema più serio e abbiamo chiamato un medico che mi ha sistemato il naso direttamente nello spogliatoio. Gli altri infortuni sono stati diversi, fanno un po’ parte del mio gioco: quando sono al top fisicamente mi sento in grado di spingere sempre di più e finisce che vado oltre il limite. Diciamo che è un mio punto debole, ma sono fatto così».

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