La Nuova Sardegna

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«Sì, adesso siamo competitivi»

di Antonello Palmas

Coach Pasquini: «Vedere i ragazzi che difendono così e gioiscono negli spogliatoi è il massimo»

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SASSARI. «Faccio fatica a dire qualcosa, se non che sono molto contento per i miei ragazzi». È un Federico Pasquini euforico, raggiante quello che si presenta in sala stampa dopo la gara vinta col Partizan. «Da allenatore vedere la squadra difendere in quella maniera contro un team che ogni volta che alza le braccia fa canestro, che si passa la palla in maniera così perfetta, vedere la panchina tanto partecipe, assistere alla gioia negli spogliatoi è davvero il massimo che posso chiedere».

Pochi minuti prima il tecnico dei serbi, Dzikic, pur sottolineando qualche assenza pesante tra le file dei suoi, aveva fatto i complimenti alla Dinamo che «non ha trovato canestri fortunati, ma ha sempre costruito buoni trovando le spaziature giuste». «Il piano partita doveva essere quello di correre più di loro – spiega Pasquini – perché sono molto grossi, specie negli esterni, ed essere bravi ad attaccare i loro raddoppi utilizzando sempre le sponde alte per creare triangoli sul lato debole. Abbiamo coinvolto anche i numeri cinque e così facendo si è allargata molto la loro difesa, il che ci ha consentito di creare più situazioni favorevoli».

Evidente la maggiore fiducia del team sassarese, che questa volta è riuscita a tenere testa anche sul piano della grinta a una squadra tanto fisica che mette le mani addosso: «Abbiamo fatto 99 punti, che sono una cosa notevole, ma il break l’abbiamo creato tutto nel terzo quarto con una grande difesa –spiega l’allenatore ferrarese –. Nel momento in cui loro, che sono un team di talento e con tanta fisicità, vengono fuori e iniziano a raddoppiarti come delle bestie, l’unica cosa che non potevamo fare era risolvere la cosa con l’attacco. Invece siamo stati bravi perché abbiamo espresso quelle tre-quattro difese importanti, che hanno ricreato il break che ci interessava. Nella nostra squadra tutto parte dalla difesa». Questa volta nessuna sofferenza nei minuti finali: «Abbiamo imparato a non guardare il tempo, che ti fa perdere ritmo e concentrazione, ma continuare ad attaccare. Ora siamo competitivi, perché ora siamo in grado di non guardare cosa fanno gli altri e questo per l’autostima è estremamente importante».

Lollo D’Ercole: «Ottima partita, dovevamo completare il lavoro delle gare precedenti Abbiamo interpretato il match nel modo giusto, siamo stati molto bravi in difesa nel secondo tempo dopo un primo così così, ma ci siamo dati una regolata nell’intervallo. E siamo stati continui in attacco per tutti i 40’. Ora abbiamo ciò che ci mancava fino a 2 mesi fa pur giocando bene, ovvero nei momenti che contano diamo la zampata che vale il break. Questa è la chiave delle ultime uscite e anche col Partizan ci ha consentito di far bene e raggiungere una qualificazione che volevamo a tutti i costi».

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