Sostiene Pereiro: il Cagliari è vivo
di Roberto Muretto
Un gol dell’uruguaiano al 93’ completa la rimonta sul Bologna: sono 3 punti fondamentali
12 gennaio 2022
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INVIATO A CAGLIARI. Il Bologna che perde tempo, si butta per terra, fa scorrere i secondi. Ma ieri qualcuno lassù ha voluto aiutare il Cagliari e punire chi ha fatto ostruzionismo con alcune sceneggiate assai poco credibili. Quando Pereiro al terzo di recupero ha messo la palla nel sacco, lo stadio è esploso di gioia. Una vittoria che non solo tiene viva la speranza di salvarsi, ma è una botta di autostima tale che potrebbe avere ripercussioni positive sul prosieguo della stagione. Forse il pari era il risultato più giusto ma tante volte ai Quattro Mori la sorte ha voltato la faccia, ieri ha cominciato a restituirgli qualcosa di quanto tolto nella prima fase del torneo. Questo non vuol dire che la salvezza è dietro l’angolo. Ieri si sono viste cose buone ed diversi errori. La strada resta lunga ma ora si può guardare alle prossime gare con più ottimismo.
Scelte obbligate. Sia Mazzarri che Mihajlovic devono fare i conti con un'infinita lista di assenti. I due allenatori hanno poco da pensarci, i giocatori disponibili sono quelli e la formazione scontata. Il Cagliari conferma gli stessi undici che hanno vinto al "Ferraris" con la Sampdoria. Sono gli stessi anche i convocati con una sola novità: non c'è Faragò passato al Lecce, rientra Dalbert che ha scontato la squalifica. Gli emiliani si schierano col 3-5-2, Arnutovic e Orsolini le punte, Dominguez in mezzo al campo, Skov Olsen e Dijks gli esterni di una squadra che fino a due giorni fa in quarantena.
Rossoblù vivi. Il Cagliari comincia la partita senza buttarsi avanti a capofitto. La formazione di Mazzarri è riflessiva, sa che non deve concedere spazi a un avversario sornione che sa colpire di rimessa. I Quattro Mori sono determinati, hanno la consapevolezza che devono vincere e provano a sfondare sfruttando le corsie, soprattutto quella destra, dove Bellanova trova in più occasioni terreno fertile. Il gol lo sfiora proprio lui ma è il palo a negargli la gioia. Non è facile manovrare contro una squadra organizzata come quella di Mihajlovic che fa tanta densità in mezzo al campo e chiude preventivamente le linee di passaggio. Il Cagliari ha qualche buona possibilità quando riparte ma non è preciso nelle rifiniture. E' una gara aperta, combattuta agonisticamente.
Pugno allo stomaco. Nello stadio la temperatura scende sotto lo zero quando Orsolini azzecca una punizione a giro che fa secco Cragno. Una prodezza ma gli errori sono due: intanto il fallo inutile di Lykogiannis appena fuori area e il portiere Cragno, piazzato male e in grave ritardo sulla battuta. Mazzarri corre ai ripari, dentro Dalbert e fuori Liko, fischiatissimo dai tifosi e invitato ad andarsene. Dentro anche Pereiro per Deiola. L'uruaiano fa la mezzala ma è più offensivo del compagno. Mossa giusta per provare a dare più imprevedibilità alla manovra.
Reazione. Il Cagliari è generoso e raggiunge il pari con Pavoletti, imbeccato da Pereiro, che forse nell'occasione voleva più calciare verso la porta che metterla in mezzo. Il giusto premio alle sostituzioni fatte dal tecnico livornese, considerato che i nuovo entrati prendono parte all'azione del gol. I rossoblù sono in affanno quando devono difendere, Arnautovic e Orsolini sono spine nel fianco. Cragno salva proprio su quest'ultimo aiutato dal palo. Pavoletti (colpo allo stomaco) esce colpito duro da Dominguez, dentro Zappa. Pereiro scala in avanti. Senza la boa il Cagliari perde un punto di riferimento e diventa più difficile tenere palla. Al 48 la prodezza di Pereiro che fa impazzire i tifosi e porta i rossoblù vicini alla zona salvezza. Un risarcimento dopo tanti bocconi amari ingoiati. Una gioia che fa saltare anche mister Mazzarri che per questa vittoria ha tanti meriti.
Scelte obbligate. Sia Mazzarri che Mihajlovic devono fare i conti con un'infinita lista di assenti. I due allenatori hanno poco da pensarci, i giocatori disponibili sono quelli e la formazione scontata. Il Cagliari conferma gli stessi undici che hanno vinto al "Ferraris" con la Sampdoria. Sono gli stessi anche i convocati con una sola novità: non c'è Faragò passato al Lecce, rientra Dalbert che ha scontato la squalifica. Gli emiliani si schierano col 3-5-2, Arnutovic e Orsolini le punte, Dominguez in mezzo al campo, Skov Olsen e Dijks gli esterni di una squadra che fino a due giorni fa in quarantena.
Rossoblù vivi. Il Cagliari comincia la partita senza buttarsi avanti a capofitto. La formazione di Mazzarri è riflessiva, sa che non deve concedere spazi a un avversario sornione che sa colpire di rimessa. I Quattro Mori sono determinati, hanno la consapevolezza che devono vincere e provano a sfondare sfruttando le corsie, soprattutto quella destra, dove Bellanova trova in più occasioni terreno fertile. Il gol lo sfiora proprio lui ma è il palo a negargli la gioia. Non è facile manovrare contro una squadra organizzata come quella di Mihajlovic che fa tanta densità in mezzo al campo e chiude preventivamente le linee di passaggio. Il Cagliari ha qualche buona possibilità quando riparte ma non è preciso nelle rifiniture. E' una gara aperta, combattuta agonisticamente.
Pugno allo stomaco. Nello stadio la temperatura scende sotto lo zero quando Orsolini azzecca una punizione a giro che fa secco Cragno. Una prodezza ma gli errori sono due: intanto il fallo inutile di Lykogiannis appena fuori area e il portiere Cragno, piazzato male e in grave ritardo sulla battuta. Mazzarri corre ai ripari, dentro Dalbert e fuori Liko, fischiatissimo dai tifosi e invitato ad andarsene. Dentro anche Pereiro per Deiola. L'uruaiano fa la mezzala ma è più offensivo del compagno. Mossa giusta per provare a dare più imprevedibilità alla manovra.
Reazione. Il Cagliari è generoso e raggiunge il pari con Pavoletti, imbeccato da Pereiro, che forse nell'occasione voleva più calciare verso la porta che metterla in mezzo. Il giusto premio alle sostituzioni fatte dal tecnico livornese, considerato che i nuovo entrati prendono parte all'azione del gol. I rossoblù sono in affanno quando devono difendere, Arnautovic e Orsolini sono spine nel fianco. Cragno salva proprio su quest'ultimo aiutato dal palo. Pavoletti (colpo allo stomaco) esce colpito duro da Dominguez, dentro Zappa. Pereiro scala in avanti. Senza la boa il Cagliari perde un punto di riferimento e diventa più difficile tenere palla. Al 48 la prodezza di Pereiro che fa impazzire i tifosi e porta i rossoblù vicini alla zona salvezza. Un risarcimento dopo tanti bocconi amari ingoiati. Una gioia che fa saltare anche mister Mazzarri che per questa vittoria ha tanti meriti.