Luigi Passino: «La Raimond è il mio capolavoro»
di Sergio Masia
Il tecnico è l’artefice della vittoria della Coppa Italia di pallamano. «E ora concentriamoci sul campionato»
23 febbraio 2022
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SASSARI. Il tecnico della Raimond Luigi Passino è l’artefice della vittoria della Coppa Italia di pallamano maschile. «Questa è la quarta Coppa, la prima maschile – spiega il coach–. Per questo, dopo 42 anni, continuo ad andare in palestra, a sacrificare tempo alla famiglia, a ingoiare qualche boccone amaro. Quando vinci dimentichi i sacrifici. Vedere le lacrime di gioia dei miei giocatori, dei miei dirigenti, dei tifosi è stato bellissimo, sono sensazioni incredibili che ti servono da stimolo per rimboccarti le maniche per poterle rivivere ancora». La finale della Raimond contro Conversano è stata seguita da migliaia di tifosi sassaresi. «La diretta Sky e il tam tam sui social hanno fatto da cassa di risonanza alla finale e abbiamo ricevuto un fiume di complimenti da parte di tantissime persone che hanno vissuto la finale con grandissima trepidazione. In più non avendo il favore del pronostico abbiamo polarizzato la simpatia di tantissimi spettatori neutrali. Anche l’andamento della partita, tra inseguimenti infiniti, supplementari e tiri dai 7 metri, ha contribuito ad enfatizzare la nostra impresa».
Dopo aver battuto nella finale di Coppa i campioni d’Italia, per la Raimond la parola scudetto non è più un tabù. Sabato sarà di nuovo in campo (ore 18) al PalaSantoru per la sfida con Rubiera. «Abbiamo sempre detto che il nostro percorso è proiettato verso il vertice – ricorda Passino–. L’errore che bisogna evitare, ora, è creare pressioni alla squadra. I ragazzi devono lavorare serenamente e tenere lontano tensioni e negatività, al contrario di quello che è successo in un recente passato».
La Raimond della Coppa Italia 2022 sembra un’altra squadra rispetto a quella dell’anno scorso. «La tensione e il carico di responsabilità purtroppo avevano fatto saltare gli equilibri della squadra. Qualcuno ha travisato la mia totale condivisione del progetto tecnico, minando il rapporto di fiducia. A quel punto sono saltati i presupposti tra allenatore e una parte dei giocatori e ho preferito andar via. Ci siamo riavvicinati a fine dicembre, dopo aver chiarito alcune situazioni. Il resto è storia». Cosa manca alla Raimond per diventare ancora più forte? «Il nostro obiettivo è cercare di migliorare attraverso il lavoro, in serenità, con sacrificio, mettendo al primo posto la squadra. Abbiamo fatti importanti passi in avanti in questo mese e mezzo, anche grazie all’innesto all’interno di un già validissimo gruppo di Tabanguet e Sanpaolo. Completare questo processo ci porterà ad essere altamente competitivi». Coach Passino è soddisfatto del rapporto con la società. «Ho sposato il progetto perché è ambizioso e serio. Ci sono persone validissime come Andrea e Luana, Silvio, Filippo, Salvatore. Ci sono tanti sponsor fidelizzati e coinvolti al 100 per cento. Lavoriamo molto bene e stiamo crescendo insieme cercando di limare gli spigoli e correggere gli errori per diventare grandi».
E il futuro? «Mi aspetto che la Raimond si mantenga al vertice della pallamano nazionale e che faccia da traino per centinaia di ragazzi sardi». Oltre alla Raimond la pallamano in Sardegna sta vivendo un buon momento. «Ci sono diverse realtà interessanti: Verde azzurro, Lions, Nuoro. Tutte lavorano per far crescere i giovani».
Dopo aver battuto nella finale di Coppa i campioni d’Italia, per la Raimond la parola scudetto non è più un tabù. Sabato sarà di nuovo in campo (ore 18) al PalaSantoru per la sfida con Rubiera. «Abbiamo sempre detto che il nostro percorso è proiettato verso il vertice – ricorda Passino–. L’errore che bisogna evitare, ora, è creare pressioni alla squadra. I ragazzi devono lavorare serenamente e tenere lontano tensioni e negatività, al contrario di quello che è successo in un recente passato».
La Raimond della Coppa Italia 2022 sembra un’altra squadra rispetto a quella dell’anno scorso. «La tensione e il carico di responsabilità purtroppo avevano fatto saltare gli equilibri della squadra. Qualcuno ha travisato la mia totale condivisione del progetto tecnico, minando il rapporto di fiducia. A quel punto sono saltati i presupposti tra allenatore e una parte dei giocatori e ho preferito andar via. Ci siamo riavvicinati a fine dicembre, dopo aver chiarito alcune situazioni. Il resto è storia». Cosa manca alla Raimond per diventare ancora più forte? «Il nostro obiettivo è cercare di migliorare attraverso il lavoro, in serenità, con sacrificio, mettendo al primo posto la squadra. Abbiamo fatti importanti passi in avanti in questo mese e mezzo, anche grazie all’innesto all’interno di un già validissimo gruppo di Tabanguet e Sanpaolo. Completare questo processo ci porterà ad essere altamente competitivi». Coach Passino è soddisfatto del rapporto con la società. «Ho sposato il progetto perché è ambizioso e serio. Ci sono persone validissime come Andrea e Luana, Silvio, Filippo, Salvatore. Ci sono tanti sponsor fidelizzati e coinvolti al 100 per cento. Lavoriamo molto bene e stiamo crescendo insieme cercando di limare gli spigoli e correggere gli errori per diventare grandi».
E il futuro? «Mi aspetto che la Raimond si mantenga al vertice della pallamano nazionale e che faccia da traino per centinaia di ragazzi sardi». Oltre alla Raimond la pallamano in Sardegna sta vivendo un buon momento. «Ci sono diverse realtà interessanti: Verde azzurro, Lions, Nuoro. Tutte lavorano per far crescere i giovani».