L'ex bomber rossoblù Roberto Ennas: «Che sfide al Nespoli»
Olbia-Torres nelle parole del calciatore oggi attento osservatore del campionato di Serie C: «In campo davamo tutto ma tra i giocatori c’era un grande rispetto»
Sassari È stato un bomber di razza. Ma in campionato all’Olbia non ha mai fatto gol. Roberto Ennas ha i colori rossoblù cuciti addosso ma è anche un attento osservatore del campionato di serie C che lo ha visto per tanti anni protagonista in campo. Ed ha soprattutto l’equilibrio per dare giudizi equidistanti e attendibili.
Come viene vissuto il derby da un calciatore?
«Ai miei tempi c'era grande attesa, in settimana respiravi un clima particolare. Ma c’era una forma di rispetto tra giocatori che oggi non vedo. In campo davamo tutto, si faceva anche l’entrata cattiva, ma alla fine erano strette di mano e pacche sulle spalle. Con i giocatori dell’Olbia di allora, Truddaiu, Mariani, Giampaolo Pinna e altri, ci sentiamo ancora e ogni volta ci facciamo grandi risate ricordando le sfide».
Come arrivano le due squadre a questa gara?
« Vedo qualche problema da una parte e dall'altra. L'Olbia non aveva messo in preventivo di avere questa classificA. La Torres sta facendo bene, annche se deve strutturasi meglio se vuole fare il salto di qualità. Questa proprietà ha le carte in regola, dopo 120 anni , per puntare alla serie B. Naturalmente facendo le cose per gradi».
Lei ha fatto tanti gol tra i professionisti ma all’Olbia non ha mai segnato.
«In campionato mai, una volta in Coppa Italia».
Ci racconta la settimana del derby nei suoi ricordi da calciatore?
«La pressione la senti, inutile negarlo. È una partita particolare, sfugge a ogni pronostico. La settimana la vivi con un po' più di adrenalina. Allora c'era molta goliardia tra le tifoserie, lo stadio era sempre pieno. Ma ripeto, grande lealtà. Sempre».
Un episodio particolare? «La stagione che siamo stati promossi in C1, io ero il capitano della Torres. Mister Leonardi dà la formazione e Tolu non è tra i titolari. Walter la prese malissimo, era furibondo. All’intervalo perdevamo 1-0, lui si è scaldato e dalla tribuna gli hanno urlato di tutto. Entra, passano due minuti se gana il gol del pareggio. Ricordo la sua corsa sotto la parte dello stadio occupata dai tifosi dell’Olbia. Cosa disse non lo so, ma dopo la partita ricordo le sue parole: «Stavo salutando la mia fidanzata».
Che partita saràE E quanto conta fattore campo?
«Secondo me relativamente. Vince chi ha più personalità La differenza possono farla le giocate individuali più che collettivo».
Faccia qualche nome?
«Ragatzu è in gran forma, La Rosa è un guerriero, pericoloso sulle palle inattive e poi occhio ai colpi di Emerson.. Nella Torres cito Diakite che fa un lavoro sporco incredibile. La Torres uno come Ragatzu, che con la serie C ci azzecca poco, non ce l’ha».
L’Olbia meriterebbe una classifica migliore?
«Quando parti male, diventa difficile venirne fuori».
E la Torres?
«Ha lasciato molti punti per strada, poteva stare tra le prime dieci».
Una curiosità: cosa dice il mister prima del derby?
« Fa da pompiere e predica calma, invitando a gestire razionalmente le energie nervose e mentali. Chi va in campo deve viverla senza esasperazione con grinta e cattiveria agonistica ma senza eccessi».
E chi vince che benefici avrà?
«Una carica in più per il prosieguo stagione. Sono scosse di adrenalina».
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