L'orgoglio di Nicolò Barella: «Pagliaccio chi mi accusa di scommesse sul calcio. Basta con questa m...a»
Il 26enne di Cagliari, colonna dell'Inter e della Nazionale, reagisce furiosamente a un articolo della "Verità". «L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia. Passerò per vie legali»
Sassari Un audio agitato come una clava, qualche nome sul quale ci sono stati riscontri e altri nomi “sparati” apparentemente a caso. Compreso il suo. Ma Nicolò Barella non ci sta ed esce allo scoperto per difendere la propria reputazione, annunciando di essere pronto a tutelarsi passando per le vie legali.
Il centrocampista cagliaritano, in forza all’Inter e ormai da tempo pedina insostituibile dello scacchiere della nazionale azzurra, è finito suo malgrado nel caso calcioscommesse fatto scoppiare la scorsa settimana dall’ex paparazzo Fabrizio Corona. Il quale, dopo avere annunciato di avere almeno 50 nomi di calciatori professionisti coinvolti nel giro di scommesse, ha iniziato a tirarli fuori alla spicciolata. Nella lista dei presunti scommettitori, a un certo punto è stato inserito “en passant” il nome di Barella, citato dal quotidiano La Verità. Ieri il giocatore sardo classe 1997 ha deciso di averne abbastanza e ha postato due storie sul suo profilo Instagram da 1,3 milioni di follower.
«Da un giornale che si chiama La Verità ci si aspetterebbe più serietà – ha scritto Barella, pubblicando una pagina del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro –. L’unica verità è che siete dei pagliacci». Poi il secondo post delle storie: «Sono stato zitto per troppo tempo, nonostante tutto quello che ho letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per lo più sul mio lavoro). L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa merda. Per questo da oggi passerò per vie legali».
Parole chiare, che hanno lo scopo di allontanare qualsiasi ombra che possa macchiare la propria reputazione.
Il quotidiano La Verità ieri aveva pubblicato un servizio nel quale Maurizio Petra, zio dell’ex calciatore interista Antonio Esposito e fonte di Fabrizio Corona, dichiara di essere in possesso di una chiave usb contenente un audio nel quale “si sente chiaramente la voce di Antonio e di Zaniolo che parlano chiaramente di scommesse fatte”, e nel quale vengono citati altri tre calciatori: Gyasi, Lamela e, appunto, Nicolò Barella.
Dopo lo juventino Nicolò Fagioli, Sandro Tonali (Newcastle) e Nicolò Zaniolo, erano stati citati da Fabrizio Corona anche i nomi dei romanisti Nicola Zalewski e Stephan El Shaarawy, ma né il centrocampista né l’attaccante della Roma risultano essere indagati dalla Procura di Torino, che sta seguendo l’inchiesta. E non a caso la Roma ha preso una posizione ufficiale sulla questione, difendendo a spada tratta i suoi due tesserati. «L’AS Roma esprime pieno sostegno nei confronti di Nicola Zalewski e Stephan El Shaarawy – si legge nella nota del club giallorosso –, vittime di reiterate speculazioni che ne hanno ingiustamente leso l’immagine. Il Club ha totale fiducia in Nicola e in Stephan quando affermano di non avere nulla a che fare con questa vicenda».
In attesa di una possibile analoga presa di posizione da parte dell’Inter, Nicolò Barella ha comunque deciso di fare da sé, proclamando la propria innocenza e annunciando di essere pronto a tutelarsi legalmente.