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Eyob Zambataro: «Così sono stato promosso in B e la Torres ha tutti i requisiti»

Roberto Muretto
Eyob Zambataro: «Così sono stato promosso in B e la Torres ha tutti i requisiti»

L’esterno rossoblù ci crede ma avverte: «Giochiamo spensierati»

03 aprile 2024
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Sassari Lui sa come si vincono i playoff. Eyob Zambataro la scorsa stagione c’è riuscito col Lecco, ottenendo una promozione sulla quale nessuno avrebbe scommesso un euro a inizio stagione. L’esterno della Torres sogna il bis, ma non ci pensa troppo. È concentrato sull’unico obiettivo che per ora interessa i rossoblù: blindare il secondo posto.

Visto che lei se ne intende, cosa serve per uscire vincitori dai playoff? «Al Lecco ci ha dato una grande forza un particolare: eravamo quelli che dovevano essere eliminati. Abbiamo giocato con spensieratezza, tirato fuori il carattere, aiutati da una tifoseria davvero eccezionale».

La Torres che cosa ha di questi componenti?

«Premesso che nella seconda fase sfideremo squadre blasonate, faccio i nomi di Padova e Benevento, noi siamo un po' come il Lecco dello scorso anno. Ci metteremo alla prova consapevoli che dovremo dimostrare sempre qualcosa in più. Sarà un bel banco di prova».

Cesena promosso, resta il rammarico per il backout che ha fatto scappare la squadra romagnola?

«È vero che noi abbiamo sbagliato tre partite che hanno indirizzato il campionato in loro favore. Sono passati da quattro a undici i punti di vantaggio e questo ha allentato la pressione che avevano. Loro hanno fatto un torneo stratosferico, solo due sconfitte. Tanta roba. Sono stati bravi. Non pensiamo più a quello che è stato, blindiamo il secondo posto».

Quanto è importante?

«Intanto perché entreremo in gioco ai quarti. Potremo tirare il fiato e prepararci meglio sul piano fisico e mentale per i playoff».

La squadra già proiettata nel futuro?

«No, pensiamo solo alla prossima partita. Sarebbe un errore imperdonabile guardare oltre. Il rischio sarebbe quello di consumare tante energie mentali e arrivare scarichi alla fase cruciale della stagione.. Le quattro partite che mancano vanno affrontate al massimo. Dobbiamo lavorare per sistemare le cose che non vanno, colmare lacune per essere ancora più pronti».

Ormai la possiamo considerare un titolare?

«Non lo so. Gioco con continuità, questo sì. Ho lavorato da subito bene. Lo staff mi ha messo nella condizione di farlo. Credo di aver dato un ottimo contributo alla squadra, anche se non spetta a me dirlo».

Lei gioca a sinistra ma qualche volta è passato a destra. Cosa preferisce?

«A sinistra, ma solo perché conosco gli automatismi meglio. Ma se mi devo spostare sull’altra fascia non ho problemi. Se c'è bisogno non ci penso nemmeno un attimo ad adattarmi. Ho la fortuna di usare entrambi i piedi, questo è un grande vantaggio».

Prima ha parlato della componente tifosi per cullare il sogno serie B. Sassari è pronta secondo lei?

«Non manca il sostegno, in tutte le partite, sia in casa che fuori. Mi piacerebbe vedere sempre l’atmosfera che c’era nel derby con l'Olbia. Con l'aiuto del pubblico possiamo fare paura a tutti, soprattutto nel nostro stadio».

Nello spogliatoio la parola serie B è stata cancellata?

«Se ci pensiamo diventa un’ossessione e questo rischia di farti fare passi falsi. L’esperienza col Lecco mi ha insegnato di guardare al prossimo impegno senza fare calcoli. È stata l’arma vincente. Non abbiamo mai pensato alla fine del percorso ma solo al percorso fatto. In sintesi, ci abbiamo gustato il viaggio e in ogni partita abbiamo scoperto di che pasta eravamo fatti. Così l’autostima è crescita giorno dopo giorno».

È quello che deve fare anche la Torres?

«Noi siamo un gruppo dove tutti remiamo nella stessa direzione. Siamo una squadra che non si è montata la testa. Sappiamo che il lavoro paga sempre. Conosciamo i nostri pregi e anche i difetti, sui quali lavoriamo per correggerli».

La società che dice?

«Come noi vive di entusiasmo . Siamo partiti per fare meglio dello scorso campionato ma abbiamo fatto molto meglio considerato che abbiamo il doppio dei punti rispetto ad un anno fa. Arrivare secondi, anche se ancora ci manca il conforto della matematica, dietro una grande squadra, vuol dire che hai fatto grandi cose. Da parte della dirigenza nessuna pressione. Noi non dobbiamo vincere a tutti i costi. Viviamo con spensieratezza». Domenica la Vis Pesaro, un’altra battaglia?

«Proprio così, loro si devono salvare. Sarà dura».

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