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Leonardo Pavoletti: «Amo il Cagliari, stare qui per me è importante e penso di poter dare ancora tanto»

di Enrico Gaviano
Leonardo Pavoletti: «Amo il Cagliari, stare qui per me è importante e penso di poter dare ancora tanto»

L’attaccante si dichiara pronto per altre due stagioni con la maglia rossoblù

11 luglio 2024
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Cagliari Leonardo Pavoletti è pronto per altre sue stagioni con la maglia rossoblù. Carico e determinato. Così il capitano del Cagliari è apparso nella conferenza stampa questo pomeriggio. Ma prima di tutto vuole affermare a chiare lettere un concetto: «Amo il Cagliari e stare qui per me era un obbiettivo importante da raggiungere».

Il rinnovo è arrivato naturalmente a dispetto di quanto si possa pensare. «La società ha iniziato a parlarmene già da febbraio. L’infortunio successivo mi ha un po’ condizionato ma il Cagliari aveva già deciso per la conferma. Io ho solo continuato a fare la mia parte all’interno dello spogliatoio per raggiungere l’obbiettivo finale della salvezza». Si sente pronto per la nuova sfida e di certo non gli pesa il fatto di aver segnato gol importanti e che magari il pubblico si aspetta da lui ancora reti decisive. «Sì ma non chiamatemi leggenda. Forse l’unica cosa difficile che ho dovuto fare è stata quella di andare in conferenza stampa dopo la retrocessione a Venezia. Per il resto proverò a dare il massimo. I miei parametri sono buoni, quasi sorprendenti, nonostante il matrimonio e l’alcol che abbiamo bevuto alla festa».

Obbiettivi. Pavoletti vola alto. «Io penso di poter dare ancora tanto e il mio sogno è quello di tornare alla doppia cifra di gol. Non mi avvicino da diverso tempo ma so che posso farcela , con l’aiuto del gruppo, fondamentale, e dei supporter che sono sempre al mio fianco. I tifosi sono una parte importante, l’amore che hanno verso la squadra può aiutarci a ottenere risultati anche impensabili».

Un giudizio su Davide Nicola infine. «Ha un grande entusiasmo, sta pian piano conoscendomi e provando a capire come poter far crescere il rendimento di ognuno di noi. Sicuramente è un allenatore diverso da Claudio Ranieri, ma in questo momento probabilmente ci voleva un cambio anche sotto il profilo caratteriale».

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