L’Olbia tenta il salvataggio della Serie D: «Presenteremo il ricorso tra poche ore»
Il difensore esperto di diritto sportivo ha ricevuto l’incarico da SwissPro per presentare al Covisod la documentazione che evita il fallimento al club
Sassari Tutto confermato, la proprietà dell’Olbia SwissPro ha dato una sterzata decisiva pagando stipendi e iscrizione al prossimo campionato di serie D. «Abbiamo i minuti contati e dovremmo presentare un ricorso completo in ogni punto e in ogni virgola», dice l’avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo di lunga data a cui il club si sta affidando per evitare a ogni costo il burrone della serie D. C’è tempo fino a lunedì 22 luglio alle ore 14, «ma contiamo di riuscire a depositare tutto entro domani sera», cioè sabato 20 luglio.
Dopo la bocciatura della domanda da parte del Covisod, l’organo di vigilanza, l’Olbia ha tempo fino a lunedì 22 luglio alle ore 14 per presentare ricorso e non scomparire del tutto. Per provarci, ha dato tutte le carte in mano a Chiacchio, uno degli avvocati più quotati e di più lunga esperienza nel panorama del calcio italiano.
«Abbiamo i minuti contati – dice Chiacchio, facendo intendere la situazione di emergenza assoluta –. Dopo i fatti dei giorni scorsi, da parte della Covisod c’è grande diffidenza nei confronti dell’Olbia, per questo motivo bisognerà presentare un ricorso esaustivo in tutte le sue parti».
C’è incertezza, il pagamento di stipendi e iscrizione non dà garanzia assoluta di approvazione. Nei giorni scorsi, il club gestito dalla società svizzera SwissPro aveva presentato sì la domanda ma senza alcuna evidenza finanziaria necessaria. Ma Chiacchio è fiducioso: «Mi piacciono queste situazioni, quando vengo chiamato a ridare vita a un assistito ormai morto, com’è in questo momento l’Olbia». L’avvocato aveva già preso le parti del club in passato quando il presidente era Franco Rusconi, ma era intervenuto in vertenze in passato anche dalla parte di Torres, Cagliari, Nuorese.