Il viaggio di Angelo Di Fraia da 30 anni voce della boxe sarda
L’incontro casuale con Alberto Mura che lo convinse a diventare speaker federale Più di 300 eventi raccontati, le interviste a Rino Tommasi e Nino Benvenuti
Porto Torres Da trent’anni è la voce della boxe in Sardegna. Un lungo viaggio appassionato, ricco di storie e incontri speciali ma anche semplici, di pugili e maestri, di palestre che hanno appena aperto le porte e di altre che invece sfiorano il secolo di vita. Vittorie e sconfitte raccontate allo stesso modo, senza mai cancellare la dignità di chi ha combattuto e ha perso in un confronto leale e duro come quello sul ring.
Angelo Di Fraia, 70 anni, di Porto Torres, nella vita lavorativa autista di almeno cinque sindaci, è l’unico speaker federale tesserato dalla Federazione pugilistica regionale, e nel pugilato c’è finito quasi per caso. È stato il giorno in cui ha incontrato e conosciuto Alberto Mura, la persona che gli ha aperto le porte di un mondo che neppure poteva immaginare. E di Alberto - scomparso nel 2012 a 54 anni - Angelo conserva un ricordo indelebile, tanto che ogni volta che sale su un ring con il microfono tra le mani, lo ricorda. Nella sua vita la boxe aveva un posto d’onore: allievo di Mario Solinas, ha creato dal nulla il Boxing Club Porto Torres ed è stato maestro, promoter e organizzatore di numerosi eventi pugilistici, ricordati tra i migliori del panorama italiano.
«L’incontro con Alberto è casuale nel 1994 – racconta Angelo Di Fraia – lo conoscevo di vista, sapevo che era poliziotto. Avevo visto le locandine sui campionati nazionali novizi in programma al palazzetto organizzati dal Boxing Club Mario Solinas, e decisi di andare a conoscere un mondo che mi incuriosiva. Arrivai prima, c’era movimento attorno al ring, in tribuna nessuno. Mi misi a sedere, guardavo ammirato. A un certo punto Alberto mi chiamò: “Tu vieni qui”. Io pensavo si riferisse a qualcun altro, in realtà c’ero solo io. E lui: “Sì tu, scendi, avvicinati”. Mi strinse la mano e mi disse, siediti qui e presenta la riunione. Questi sono i nomi, poi se hai bisogno mi chiami. Andò bene, dalla boxe non ne sono più uscito. Alberto Mura e l’allora presidente del Comitato federale Sassari-Nuoro Oggiano mi proposero la tessera di dirigente che accettai di buon grado e con un filo di emozione».
Da allora, più di 300 manifestazioni presentate, la maggior parte in Sardegna ma anche con qualche puntata in trasferta con eventi di livello internazionale. Il timbro della voce di chi ha fatto la lunga gavetta ed è cresciuto alla radio, quella “Fm101”, la Radio Porto Torres prodigio inventata da Brunello Sanna e dove negli anni in tanti sono passati per costruire il loro futuro.
«La radio mi ha salvato e aiutato sempre – dice Angelo Di Fraia – stare davanti al pubblico non è facile, spesso devi coprire le pause e gli imprevisti».
Il pubblico preso per mano, guidato in serate lunghe e ricche di momenti differenti, tra boxe e spettacolo. Le sfilate di moda con atlete come la campionessa del mondo Simona Galassi che a Porto Torres disputò il suo ultimo match da dilettante. Campioni come Nino Benvenuti, Bruno Arcari, Patrizio Oliva, Roberto Cammarelle, Tore Erittu e Simone Maludrottu (per citarne alcuni), ma anche attori e personaggi dello spettacolo come Ricky Menphis, Marina Suma, Eva Grimaldi e tanti altri. E i giornalisti, i simboli dell’informazione sportiva e della boxe: Rino Tommasi, Maurizio Mattioli e Franco Ligas. I viaggi nei “santuari” della boxe: negli Stati Uniti e in Polonia. Tutti nell’albo dei ricordi di un raccontatore di serate di pugilato che prende per mano il pubblico e lo guida con passione fino a strappare gli applausi. Così anche sabato sera nella sua Porto Torres, quando ha chiamato sul ring un campione come Pino Mura, 81 anni, per la consegna del riconoscimento della Fpi. Le sue parole hanno alimentato l’entusiasmo e le emozioni del pubblico.
La voce della boxe ha regalato ancora un momento di festa in una città dove il pugilato è storia vera. Di uomini e di famiglie. Di grandi campioni e di persone semplici, tutti raccontati allo stesso modo.
Mettendoci l’anima.