Filippo Ganna, è un argento che brucia: Remco Evenepoel fa meglio di lui
Il ciclista: «Mi rode, è come vedere la Ferrari seconda. Battuto da un fuoriclasse». Bettiol è solo 18esimo. Nella crono femminile Elisa Longo Borghini è ottava
Sognava il metallo più prezioso, si è dovuto accontentare dell’argento, conquistato sotto gli occhi del presidente della Repubblica Mattarella. Filippo Ganna lo dice con grande sincerità: «Sì, volevo l’oro, ma sono stato battuto da un fuoriclasse». Il ciclista originario di Verbania, già campione olimpico in pista nell’inseguimento a squadre a Tokyo, a regalare la prima medaglia dell’Olimpiade di Parigi all’Italia: è costretto ad accontentarsi di quella d’argento, battuto da uno straordinario Evenepoel, che si è confermato dominatore assoluto della specialità essendone anche campione del Mondo in carica, ma la soddisfazione resta enorme. Ha sì pagato un ritardo di 14’’92 dal belga medaglia d’oro, ma ha staccato l’altro belga, Van Aert, chiudendo la sua prova in 36’27’’08. A fare la differenza, è stata la parte finale della prova: fino a due terzi di gara il ciclista di Verbania pagava un ritardo di 17 secondi da Remco Evenepoel e di 11 da Van Aert, poi ha affondato il piede sul pedale, andando in contro anche a una pericolosa sbandata, complice il pavimento stradale bagnato e reso viscido dalla pioggia, che lo ha fatto appoggiare alle transenne, pur senza cadere, ma pagando dazio in termini di secondi. «Questa è comunque una medaglia che pesa - ha commentato Ganna al termine della prova. Sono felice di essere arrivato sul podio e di aver portato la prima medaglia all'Italia. Devo ringraziare il mio allenatore che mi è stato sempre vicino, anche se oggi era sull'ammiraglia inglese».
Tra i primi a complimentarsi è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha assistito alla gara. «Ci abbiamo provato» gli ha detto Ganna. La replica è stata decisa e col sorriso: «Bene, dai». A scendere nel dettaglio è stato lo stesso vicecampione olimpico poco dopo: «Mi spiace solo averlo fatto aspettare sotto la pioggia». Ma non è tutto. «Da italiano - ha continuato Ganna -, è come vedere la Ferrari arrivare seconda. Rode. Poi non è che mi ha battuto uno sconosciuto... Questa medaglia la dedico a me stesso. Quello che conta è che con questo argento abbiamo aperto le danze: ora il quartetto vogliamo continuavamo a ballare. La sbandata? Sono andato molto vicino a cadere, e forse qualcuno mi ha protetto dall'alto». A festeggiarlo, sul traguardo, oltre al Capo di Stato, c’erano anche il presidente del Coni Giovanni Malagò e il numero uno della Federciclismo, Cordiano Dagnoni. Ganna tornerà a Parigi i primi di agosto, a ridosso delle prove su pista per cui si preparerà in Italia. Il toscano Alberto Bettiol, invece, pur essendo rimasto a lungo nelle posizioni migliori della classifica provvisoria generale, prima della discesa in strada dei big: alla fine, si è classificato al diciottesimo posto. In campo femminile, invece, Elisa Longo Borghini chiude la sua cronometro all’ottavo posto, completano la prova il 41’49’’3. L’oro è andato all'australiana Grace Brown, che ha preceduto la britannica Anna Henderson (argento) e la statunitense Chloe Digert. «Sono contenta della prestazione ma non di come ho guidato, avrei potuto fare meglio. Dopo la caduta di Kopecky ho capito che non era il caso di rischiare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA