Cagliari, senti Nicola: «Contento del ritiro, seguiamo il percorso tracciato»
L’allenatore dei rossoblù fa il bilancio al penultimo giorno in Valle D’Aosta. Tra nuovi arrivi e un gruppo da formare, le risposte fanno ben sperare in vista dell’amichevole col Modena di sabato 3 agosto
Cagliari Tempo di primi bilanci per il Cagliari che domani concluderà il ritiro in Valle D’Aosta per raggiungere Modena dove sabato giocherà in amichevole contro il Modena prima del ritorno in Sardegna.
Davide Nicola ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto della situazione a cominciare da un primo pensiero sul lavoro fin qui svolto. «Abbiamo seguito il programma previsto - ha detto l’allenatore del Cagliari - con l’inserimento dei giocatori che avevano saltato la prima parte svolta nel centro tecnico di Assemini dal 10 luglio. Dunque Lapadula, Obert, Marin e Scherri hanno piano piano inizio l’inserimento e per questo hanno saltato la prima amichevole contro il Como».
Sul mercato Nicola commenta le ultime partenze. «Qualcuno sapeva che doveva andar via per proseguire il percorso di crescita come Kourfalidis (ceduto al Cosenza, ndr), o Radunovic (in prestito al Bari, ndr). Sui portieri lavoriamo con Scuffet, Sherri e Iliev in attesa di verificare il cammino di recupero di Ciocci». La crescita della squadra. Nicola è molto soddisfatto. «Ci vuole tempo ma stiamo seguendo bene il percorso previsto. Conoscevo la maggior parte dei giocatori come avversari e lavorando insieme si fanno tante scoperte compreso il fatto che si può contribuire a farli crescere ulteriormente».
Sui singoli un cenno ai suoi centrocampisti. «Serve sempre equilibrio e personalità. Makoumbou può inserirsi speso e calciare in porta, Deiol deve far leva sul sua esperienza e fare le cose con semplicità, Prati ha intelligenza e geometria mentre Marin mette in evidenza qualità e ritmo e poi c’è Adopo che ha tanta forza».
Chiusura sul tipo di Cagliari che vuole costruire. «Mi piacciono i giocatori che hanno fiducia è consapevolezza nei propri mezzi oltre che coraggio. I meccanismi vanno oliati ma non voglio che si sia troppo ripetitivi. La strada è tracciata. Stiamo lavorando molto sulla capacità di creare gioco in verticale, possibilmente palla a terra e sempre in movimento. E poi serve conquistare spazio alle spalle della difesa avversaria per cercare di finalizzare prima possibile».