Chi è Stefano Oppo: dalle prime vogate nel golfo di Oristano all’argento di Parigi
Con il tecnico Antonio Marras gli esordi da bambino sulle acque di Torregrande, poi un crescendo continuo
Oristano Nato il 12 settembre 1994, le prime vogate le ha fatte al Circolo Nautico Oristanese a Torregrande. Era un bambino – aveva 9 anni – e a condurlo fin lì fu il fatto che il fratello maggiore Matteo già gareggiava. Scherzosamente, durante la sua primissima intervista rilasciata alla Nuova nel 2015 quando si era capito che avrebbe fatto carriera, Stefano Oppo disse: «Se c’è un colpevole in tutto questo è proprio lui. È stato il primo a frequentare il Circolo Nautico a Torregrande, dove anche io ho iniziato la mia attività sportiva. A nove anni non pensi mica che un giorno potresti essere a giocarti un posto per le Olimpiadi».
Poi si cresce e dalle acque oristanesi Stefano Oppo, che gareggia per il gruppo sportivo dei Carabinieri, si è lasciato tanta strada, anzi tanta acqua alle spalle. La prima Olimpiade nel quattro senza pesi leggeri fu quella del 2016 a Rio de Janeiro, conclusa con un pizzico di delusione perché l’imbarcazione azzurra arrivò quarta. Poi a Tokyo c’è stato il risultato più importante della carriera prima di Parigi ovvero il bronzo olimpico, arrivato con un anno di ritardo perché quell’edizione si tenne nel 2021 e non nel 2020 per via del covid.
Tra il 2016 e la gara di oggi a Parigi ci sono tanti risultati di altissimo livello. Ai campionati mondiali Stefano Oppo ha conquistato il secondo posto a Sarasota negli USA nel 2017, a Plovdiv in Bulgaria nel 2018, a Linz in Austria nel 2019 a Račice nella Repubblica Ceca nel 2022 e un bronzo a Belgrado in Serbia nel 2023 sempre nel doppio pesi leggeri, prima con Pietro Ruta e poi con Gabriel Soares. Ai campionati europei vanta due terzi posti nelle edizioni che si svolsero sempre Račice in Repubblica Ceca nel 2017, a Glasgow in Scozia nel 2018 e a Varese nel 2021, e ancora i secondi posti a Lucerna in Svizzera nel 2019, a Monaco di Baviera nel 2022, a Bled in Slovenia nel 2023 e a Szeged in Ungheria in questo 2024. Ancora agli Europei aveva raggiunto il miglior risultato della carriera in ambito continentale con l’oro conquistato a Poznan in Polonia nel 2020.
Poi c’è Parigi, l’apice di una carriera che nel due senza pesi leggeri si chiude qui: l’imbarcazione non sarà più specialità olimpica dalla prossima edizione. Bisognerà reinventarsi, ma ora è tutto troppo presto. C’è da godersi un argento olimpico. Se non è l’Everest per un atleta è comunque il K2.