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Torres, ascolta Stefano Guberti: «Il sogno serie B è ancora possibile»

di Roberto Muretto
Torres, ascolta Stefano Guberti: «Il sogno serie B è ancora possibile»

L’ex rossoblù incoraggia i ragazzi di Greco dopo il ko di Perugia: «Bisogna conservare il terzo posto, poi può succedere qualsiasi cosa»

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Sassari La fascia destra è stata da calciatore il suo habitat naturale. Stefano Guberti, 40 anni compiuti nel novembre scorso, ha giocato una sola stagione con la Torres, nel 2005-2006, con Antonello Cuccureddu al timone. Il campionato nel quale la squadra sassarese ha perso la semifinale playoff (era in C1) contro il Grosseto di Massimiliano Allegri. Ma i colori rossoblù hanno un posto speciale nel suo cuore. Eppure ha anche indossato la maglia della Roma e giocato al fianco di Francesco Totti, ma da buon sardo (è di Villamassargia) l’esperienza fatta da professionista nella sua isola resta un bellissimo ricordo. «Quando ci penso mi dico sempre che in serie B ci potevano andare noi quell’anno con un po’ di fortuna». Òra lavora con la Fiorentina. Attualmente è il tecnico dell’Under 17 viola dopo aver guidato nella passata stagione l’under 16. «Sto facendo esperienza e imparando tante cose. Il mio sogno è allenare le prime squadre».

Che cosa sta succedendo alla Torres?

«È un campionato difficile. Il girone B è forse il più complicato della serie C. Non ci sono risultati scontati, tutte le squadre adesso giocano alla morte per fare punti, qualunque sia l’obiettivo da raggiungere».

Ha visto la partita con il Perugia?

«Certo, seguo sempre la Torres in televisione. Ha perso per un episodio sfortunato. Però ho visto anche che i rossoblù hanno difficoltà nell’ultimo passaggio».

C’è un po’ di delusione nella tifoseria.

«Forse sono stati abituati troppo bene nelle ultime due stagioni. Non è facile confermarsi ad alti livelli. L’esempio sono lo stesso Perugia e l’Ascoli, società blasonate che faticano non poco. Alla Torres consiglio di mantenere i nervi saldi».

Qual è il suo giudizio sui rossoblù?

«Secondo me non giocano male. Ci sono squadre che hanno qualcosa di più della Torres e soluzioni alternative che forse mancano alla squadra sassarese. Ternana ed Entella hanno l’organico migliore e questo gli consente di gestire meglio il periodo difficile che in ogni stagione capita a tutti».

In tanti pensano che alla Torres manca un vero bomber. Lei che dice?

«È vero. Però ho visto che sono tanti i giocatori che fanno gol nella squadra sassarese. Se non sbaglio sono sedici i rossoblù che hanno segnato almeno una rete».

Un giocatore che le piace?

«Caratterialmente non sono mai portato a fare nomi. Conosco Zambataro per averci giocato contro e sono curioso di vedere Carboni, un ragazzo che ha solo vent’anni e secondo me margini di crescita».

Come si esce dai momenti nei quali tutto gira storto?

«Se ci fosse una ricetta, tutti se la farebbero prescrivere. Io dico che bisogna lavorare di più, concentrarsi per migliorare i dettagli che spesso fanno la differenza. La Torres deve difendere il terzo posto perchè nella griglia dei playoff avrà un piccolo vantaggio. Un ruolo importante lo recitano i calciatori più esperti, sono loro che devono aiutare la squadra a superare il momento no. Lo devono fare sul campo e nel chiuso dello spogliatoio».

Su che cosa può recriminare la Torres?

«Io preferisco guardare la parte positiva. Apprezzo il lavoro che la società sta facendo. Ma è chiaro che fare un ulteriore step non è una cosa semplice. Serve incrementare il budget, trovare i giocatori giusti».

Una base c’è comunque e lo spogliatoio è un blocco unico.

Ci sono le componenti corrette per fare bene. Parlo ogni tanto con qualcuno dell’ambiente Torres che conosco e so che il club è ambizioso, ma non si fanno passi più lunghi della gamba. Mi lasci dire che i problemi vengono amplificati quando le cose vanno male e nascosti dai risultati positivi».

Sassari non è mai stata in serie B e la città sogna.

«Il club da quello che sento sta costruendo solidamente le basi per arrivarci. Ha iniziato un percorso giusto che prima o poi darà i frutti. La cosa importante è non avere fretta perchè ci si mette un attimo rovinare le cose positive fatte finora. Adesso intanto bisogna conservare la terza posizione perchè le prime due sono ormai irraggiungibili e dopo concentrasi sui playoff».

L’esperienza fatta dalla Torres la scorsa stagione negli spareggi potrà essere un valore aggiunto?

«I playoff sono un terno al lotto ma conta soprattutto l’approccio alle partite e tenere i nervi al loro posto. Due anni fa chi si aspettava il Lecco promosso in B? Credo in pochi, eppure c’è riuscito. La Torres, me lo auguro, potrebbe diventare la bella sorpresa dei playoff. Verrei a Sassari per fare festa».

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