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Massimo Bulleri: «Restare alla Dinamo sarebbe un privilegio»

di Antonello Palmas
Massimo Bulleri: «Restare alla Dinamo sarebbe un privilegio»

Il coach e il lungo americano Nate Renfro parlano in vista delle gara di domenica 13 aprile in casa contro il Derthona

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Sassari «Restare qui sarebbe un privilegio, un premio per il lavoro fatto in una stagione complicata che siamo riusciti a raddrizzare». Altre volte era stato stuzzicato con domande sul futuro a Sassari, ma aveva sempre glissato anteponendo i problemi di salvezza della Dinamo. Ora che l’obiettivo è praticamente raggiunto, per la prima volta coach Massimo Bulleri si è lasciato andare durante la conferenza di presentazione della gara di domenica 13 aprile contro il Derthona in programma al PalaSerradimigni alle 17.30.

E lo fa con la solita eleganza, a ulteriore dimostrazione di come in questo periodo abbia lavorato molto sul senso di responsabilità dei giocatori: «Non mi prendo meriti: i protagonisti sono i giocatori, noi allenatori non prendiamo rimbalzi né segniamo canestri. Il futuro? Non ho la sfera di cristallo, ma mi auguro che ci siano le condizioni per proseguire questo percorso».

Ora che per la salvezza matematica basta un’altra vittoria, ma che in ogni caso dovrebbero accadere fatti incredibili perché le cose andassero male, ci si chiede se ora la Dinamo non stia guardando anche davanti, a quei playoff che distano sei punti. Tanti ma nemmeno troppi, con cinque gare da giocare e uno “scontro diretto” proprio con Tortona. Quasi impossibile, ma... «non sto guardando la classifica, penso solo a vincere la prossima – risponde il Bullo – Posso dire che questa è una squadra che non molla mai, e ciò mi rende orgoglioso».

E ancora: «Cavalcare l’onda è facile, ma quando le cose non girano, invertire la rotta richiede qualcosa in più. I miei ragazzi l’hanno fatto, ed è per questo che sono felice di allenarli». Sul rischio di un rilassamento: «Esiste - dice Bulleri -  ed è mia responsabilità fare in modo che non succeda. Le motivazioni sono il cuore di questo sport, fanno la differenza».

Così Nate Renfro: «Rientrare dopo tre mesi è stato emozionante – dice il lungo statunitense – Ho ripreso ad allenarmi la scorsa settimana, devo ancora recuperare la condizione ottimale, ma sto ritrovando il feeling col campo. Ho trovato un’atmosfera positiva, tanto nella squadra quanto nel rapporto con pubblico e città. Siamo riusciti a vincere quattro gare giocando bene e ora vogliamo trasformare queste buone sensazioni in prestazioni concrete».

In tutto questo periodo è stato comunque molto partecipe e vicino ai compagni: «Il mio modo di trasmettere energia, anche da bordo campo, deve essere d’aiuto per i miei compagni». E sull’impatto di Rashawn Thomas per quanto lo riguarda: «Giocare accanto a un “4” fisico che va forte a rimbalzo mi aiuta molto, soprattutto perché in alcune situazioni sono undersize rispetto ad altri lunghi. Aggiungiamo fisicità e atletismo in area, e questo mi permette di essere più aggressivo anche in difesa».

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