L’Università di Sassari ricorda Ercole Contu, lo scopritore di Monte d'Accoddi
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Monte d'AccoddiDue giornate di studio dedicate al grande archeologo
16 gennaio 2020
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SASSARI. Due giornate di studio dedicate alla memoria dell’archeologo Ercole Contu – l’ultimo pioniere dell’archeologia sarda – a novantasei anni dalla nascita e a due dalla scomparsa. Il 17 e il 18 gennaio, dalle 9 alle 19, l’aula magna dello storico palazzo dell’ateneo ospiterà “La Sardegna e il Mediterraneo: dall’archeologia alla società”, appuntamento promosso dal Centro studi identità e memoria, dai dipartimenti di Storia e di Scienze umanistiche dell’ateneo, dal Museo scientifico dell’Università (Muniss), dalla Soprintendenza archeologia per le province di Sassari e di Nuoro. Il convegno, che può contare sul contributo dell’Istituto superiore etnografico della Sardegna (Isre), ha avuto il patrocinio del Comune di Sassari, dell’Università di Cagliari, e del ministero per i Beni e le attività culturali.
Parteciperanno alle giornate di studio decine di esperti, in diverse sessioni. Gli argomenti affrontati andranno dal Neolitico fino all’età post-classica, senza tralasciare il quadro generale della Sardegna nel Mediterraneo, le metodologie di indagine archeologica e di conservazione.
In apertura saranno proposte le testimonianze di quanti hanno conosciuto e amato la straordinaria figura dello studioso. Sarà inoltre proiettato il documentario “Ercole Contu e la scoperta della Tomba dei vasi tetrapodi”, recentemente premiato all’Archeofilmfestival di Firenze.
Contu, nato a Villanovatulo il 18 gennaio del 1924, è stato uno dei maggiori protagonisti del panorama dell’archeologia sarda fino alla sua morte, avvenuta il 7 gennaio 2018. Laureato in Lettere a Cagliari nel 1948 (relatore Giovanni Lilliu), Contu è stato assistente di un grande archeologo, Ranuccio Bianchi Bandinelli. Dopo una carriera all’interno dell’amministrazione delle Antichità e belle arti, cominciata a Bologna e culminata a Sassari come soprintendente nel 1975, Contu ha sposato il mondo dell’Università, diventando professore ordinario nel 1980. Dal 1978 è stato più volte direttore dell’Istituto di antichità dell’allora Facoltà di Magistero, e dal 1979 preside della stessa Facoltà. Le sue fondamentali ricerche archeologiche nei sito di Monte d’Accoddi, tra Sassari e Porto Torres, iniziate nel 1952 su impulso di Antonio Segni, sono proseguite fino al 1958, anno in cui Contu è stato ammesso alla prestigiosa Scuola archeologica di Atene e agli scavi di Creta.
L’ingresso alle giornate di studio è aperto a tutti.
Parteciperanno alle giornate di studio decine di esperti, in diverse sessioni. Gli argomenti affrontati andranno dal Neolitico fino all’età post-classica, senza tralasciare il quadro generale della Sardegna nel Mediterraneo, le metodologie di indagine archeologica e di conservazione.
In apertura saranno proposte le testimonianze di quanti hanno conosciuto e amato la straordinaria figura dello studioso. Sarà inoltre proiettato il documentario “Ercole Contu e la scoperta della Tomba dei vasi tetrapodi”, recentemente premiato all’Archeofilmfestival di Firenze.
Contu, nato a Villanovatulo il 18 gennaio del 1924, è stato uno dei maggiori protagonisti del panorama dell’archeologia sarda fino alla sua morte, avvenuta il 7 gennaio 2018. Laureato in Lettere a Cagliari nel 1948 (relatore Giovanni Lilliu), Contu è stato assistente di un grande archeologo, Ranuccio Bianchi Bandinelli. Dopo una carriera all’interno dell’amministrazione delle Antichità e belle arti, cominciata a Bologna e culminata a Sassari come soprintendente nel 1975, Contu ha sposato il mondo dell’Università, diventando professore ordinario nel 1980. Dal 1978 è stato più volte direttore dell’Istituto di antichità dell’allora Facoltà di Magistero, e dal 1979 preside della stessa Facoltà. Le sue fondamentali ricerche archeologiche nei sito di Monte d’Accoddi, tra Sassari e Porto Torres, iniziate nel 1952 su impulso di Antonio Segni, sono proseguite fino al 1958, anno in cui Contu è stato ammesso alla prestigiosa Scuola archeologica di Atene e agli scavi di Creta.
L’ingresso alle giornate di studio è aperto a tutti.