Enrica Pintore all'Andaras Traveling Film Festival: una vita in viaggio
Tutti i sapori del viaggio. Questo il titolo della terza edizione in programma fino a domenica 25 a Fluminimaggiore e Buggerru, tra gli ospiti l’attrice di Ottana
20 luglio 2021
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Tutti i sapori del viaggio. Questo il titolo della terza edizione dell’Andaras Traveling Film Festival in programma da oggi a domenica a Fluminimaggiore e Buggerru. Tra gli ospiti l’attrice Enrica Pintore, originaria di Ottana, conosciuta per la partecipazione a programmi tv come “L’eredità” al fianco di Carlo Conti, alcuni film (tra questi “10 regole per fare innamorare” con Vincenzo Salemme) e varie fiction: in particolare “Il paradiso delle signore” che le ha dato grande popolarità.
Il concetto di viaggio è al centro del festival Andaras. Cosa significa per lei?
«Credo che il viaggio per noi sardi abbia un significato particolare. Spesso sentiamo la necessità di uscire dalla Sardegna per vivere un’esperienza diversa, ma quando siamo fuori pensiamo sempre alla nostra terra e non vediamo l’ora di tornarci. Io sono andata via presto, dopo il diploma, ma non dimentico le mie radici. Quando gli impegni di lavoro me lo permettono, cerco di tornare per passare qualche giorno con la famiglia e gli amici di sempre».
Siamo in estate: il suo viaggio al mare preferito?
«Ovviamente in Sardegna. Sono molto legata a Cala Liberotto, nella zona di Orosei. Mi piacerebbe vivere il mare di più, ma l’estate per chi fa il mio mestiere vuol dire soprattutto lavoro. Siamo spesso sul set e dobbiamo anche stare attenti con l’abbronzatura».
Invece all’estero qual è il suo viaggio del cuore?
«Ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza e nel 2019, prima del Covid, sono andata in Giappone. Un posto che mi è rimasto davvero nel cuore, spero di tornarci presto. Adoro i giapponesi come popolo, sono così educati e là respiri la sensazione che tutto funzioni perfettamente. E poi vado matta per la loro cucina».
La pandemia ha reso più difficile viaggiare. Dal punto di vista lavorativo di chi fa il suo mestiere che difficoltà ha portato?
«Seguendo dei precisi protocolli, con tamponi continui, i set per fortuna sono andati avanti. Certo con difficoltà. Ci sono stati dei casi e più in generale una certa pressione a livello psicologico. Le produzioni hanno giustamente chiesto agli attori, nel tempo libero e a casa, di vedere meno persone possibili per cercare di non ammalarsi e portare avanti senza intoppi questa macchina che soprattutto per le fiction richiede tanto tempo per le riprese. Per esempio per “Il paradiso delle signore” nove mesi».
Una fiction molta amata dal pubblico anche grazie al suo personaggio: quello di Clelia Calligaris.
«Ho lasciato la fiction dopo tre stagioni, il personaggio ha concluso la sua storia, ma sono molto orgogliosa di aver interpretato questa donna di altri tempi eppure d’avanguardia. Toccavamo poi un argomento delicato come la violenza domestica ed è il motivo per cui mi sono avvicinata alla Fondazione Pangea che si occupa di questo tema».
La prossima fiction in cui la vedremo?
«Ad agosto termineremo le riprese della seconda stagione di “Mare fuori”, ambientata a Napoli nel carcere minorile, che andrà in onda in autunno. Poi sto preparando uno spettacolo teatrale da mettere in scena a ottobre a Roma e finalmente girerò qualcosa in Sardegna. Un corto in Barbagia con la regia di Nicola Camoglio».
Ma quando nasce la sua passione per la recitazione?
«Ho iniziato da adolescente con dei laboratori teatrali in Sardegna e ho fatto parte anche della compagnia I Barbariciridicoli proprio di Ottana. Poi ho dato priorità all’università, mi sono laureata in lingue a Firenze, e soltanto dopo sono andata a Roma per studiare recitazione».
Il suo mito come attrice?
«Audrey Hepburn, per la sua eleganza».
Il concetto di viaggio è al centro del festival Andaras. Cosa significa per lei?
«Credo che il viaggio per noi sardi abbia un significato particolare. Spesso sentiamo la necessità di uscire dalla Sardegna per vivere un’esperienza diversa, ma quando siamo fuori pensiamo sempre alla nostra terra e non vediamo l’ora di tornarci. Io sono andata via presto, dopo il diploma, ma non dimentico le mie radici. Quando gli impegni di lavoro me lo permettono, cerco di tornare per passare qualche giorno con la famiglia e gli amici di sempre».
Siamo in estate: il suo viaggio al mare preferito?
«Ovviamente in Sardegna. Sono molto legata a Cala Liberotto, nella zona di Orosei. Mi piacerebbe vivere il mare di più, ma l’estate per chi fa il mio mestiere vuol dire soprattutto lavoro. Siamo spesso sul set e dobbiamo anche stare attenti con l’abbronzatura».
Invece all’estero qual è il suo viaggio del cuore?
«Ho avuto la fortuna di viaggiare abbastanza e nel 2019, prima del Covid, sono andata in Giappone. Un posto che mi è rimasto davvero nel cuore, spero di tornarci presto. Adoro i giapponesi come popolo, sono così educati e là respiri la sensazione che tutto funzioni perfettamente. E poi vado matta per la loro cucina».
La pandemia ha reso più difficile viaggiare. Dal punto di vista lavorativo di chi fa il suo mestiere che difficoltà ha portato?
«Seguendo dei precisi protocolli, con tamponi continui, i set per fortuna sono andati avanti. Certo con difficoltà. Ci sono stati dei casi e più in generale una certa pressione a livello psicologico. Le produzioni hanno giustamente chiesto agli attori, nel tempo libero e a casa, di vedere meno persone possibili per cercare di non ammalarsi e portare avanti senza intoppi questa macchina che soprattutto per le fiction richiede tanto tempo per le riprese. Per esempio per “Il paradiso delle signore” nove mesi».
Una fiction molta amata dal pubblico anche grazie al suo personaggio: quello di Clelia Calligaris.
«Ho lasciato la fiction dopo tre stagioni, il personaggio ha concluso la sua storia, ma sono molto orgogliosa di aver interpretato questa donna di altri tempi eppure d’avanguardia. Toccavamo poi un argomento delicato come la violenza domestica ed è il motivo per cui mi sono avvicinata alla Fondazione Pangea che si occupa di questo tema».
La prossima fiction in cui la vedremo?
«Ad agosto termineremo le riprese della seconda stagione di “Mare fuori”, ambientata a Napoli nel carcere minorile, che andrà in onda in autunno. Poi sto preparando uno spettacolo teatrale da mettere in scena a ottobre a Roma e finalmente girerò qualcosa in Sardegna. Un corto in Barbagia con la regia di Nicola Camoglio».
Ma quando nasce la sua passione per la recitazione?
«Ho iniziato da adolescente con dei laboratori teatrali in Sardegna e ho fatto parte anche della compagnia I Barbariciridicoli proprio di Ottana. Poi ho dato priorità all’università, mi sono laureata in lingue a Firenze, e soltanto dopo sono andata a Roma per studiare recitazione».
Il suo mito come attrice?
«Audrey Hepburn, per la sua eleganza».