IL FESTIVAL
“Marinai perduti”, ritorna a Cagliari Marina Cafè Noir
Tutto pronto a Cagliari per il ritorno in presenza del Marina Cafè Noir, il più longevo tra i festival letterari della Sardegna che taglia quest’anno il traguardo della diciannovesima edizione. Sarà...
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Tutto pronto a Cagliari per il ritorno in presenza del Marina Cafè Noir, il più longevo tra i festival letterari della Sardegna che taglia quest’anno il traguardo della diciannovesima edizione. Sarà una fitta tre giorni, da giovedì 16 a sabato 18 settembre. «Marinai perduti», parafrasando ancora una volta Jean-Claude Izzo, è il tema scelto per raccontare, in questa edizione, i nostri tempi sospesi. Per dare l’idea di come ci sentiamo nei mari agitati di un mondo messo alle strette dalla pandemia. Perduti ma non persi.
Si parte subito forte con Giancarlo De Cataldo (giovedì 16), che in conversazione con la giornalista di Videolina Mariangela Lampis racconterà la nuova avventura di Manrico Spinori, protagonista de “Il suo freddo pianto”, da pochi mesi in libreria per Einaudi Stile Libero. Altro fuoriclasse della nostra narrativa, già premio Strega nel 2016, il direttore del Salone del Libro di Torino Nicola Lagioia (sabato 18), reduce dal grande successo di pubblico e critica per “La città dei vivi” (Einaudi).
Protagonista di questa diciannovesima edizione anche una delle voci più forti e interessanti degli ultimi anni, quella di Viola Ardone (venerdì 17), autrice del best seller “Il treno dei bambini” (Einaudi). Una storia potente come potente è quella raccontata da Alice Uciuolo in “Adorazione” (66thand2nd). Autrice già firma della serie Netflix “Skum Italia”, Urciuolo racconterà (venerdì 17) il mistero di crescere, l'adolescenza nella provincia romana, un gruppo di amici sconvolti dall'orrore di un femminicidio. Una storia che dialoga da vicino con l'importante saggio di Caterina Vagnoli, in uscita il 14 settembre e che al Marina Cafè Noir farà il suo debutto in anteprima nazionale (giovedì 16): “Maledetta sfortuna - Vedere, riconoscere e rifiutare la violenza di genere” (Fabbri Editore). I grandi temi della geopolitica internazionale sono invece al centro dell'incontro con Marco Dal Corona (sabato18), per anni inviato del Corriere della Sera in Cina. Autore di “Asiatica” (Add editore), Dal Corona guida i lettori alla scoperta di luoghi e storie con consigli e percorsi speciali: città, librerie, ritrovi di artisti, musei misconosciuti. A dilaogare con lui sarà Ilaria Benini, editor e autrice per Il Tascabile.
Ma è folta, anche per questa edizione del Marina Cafè Noir, la rappresentanza degli autori internazionali, nel segno di un sodalizio che prosegue con alcune tra le più interessante case editrici italiane: Iperborea, NNE e Sur.
Il primo appuntamento (giovedì 17) è con Siri Jacobsen, scrittrice danese originaria delle Isole Faroe, che con il suo “Lettere tra due mari” (Iperborea) dà vita a un racconto epistolare che è anche una profonda e poetica riflessione sull’ambiente e sul suo futuro. A condurre l'incontro sarà l'editore di Iperborea Pietro Biancardi. Si parlerà invece di memoria e radici con Liz Moore (venerdì 17), autrice e musicista statunitense che insegna scrittura creativa all’università di Philadelphia. In conversazione con Alberto Ibba, Moore racconterà “Il mondo invisibile” (NNE), un romanzo che mette al centro della narrazione il rapporto padre-figlia, il tema dell’assenza, la potenza del ricordo. Infine (sabato 18) una storia che arriva dall’argentina grazie a uno dei maggiori autori sudamericani della sua generazione: Patricio Pron, già individuato dalla rivista Granta tra i migliori giovani scrittori in lingua spagnola. Con “Domani avremo altri nomi” (SUR), vincitore del Premio Alfaguara, Pron parla d’amore con sguardo acuto e grande tenerezza, affrontando l’enorme tema della fragilità delle relazioni. Sul palco del festival sarà intervistato da Alessio Torino, lo scrittore urbinete autore per Mondadori del fortunato “Al centro del mondo”. (red.c)
Si parte subito forte con Giancarlo De Cataldo (giovedì 16), che in conversazione con la giornalista di Videolina Mariangela Lampis racconterà la nuova avventura di Manrico Spinori, protagonista de “Il suo freddo pianto”, da pochi mesi in libreria per Einaudi Stile Libero. Altro fuoriclasse della nostra narrativa, già premio Strega nel 2016, il direttore del Salone del Libro di Torino Nicola Lagioia (sabato 18), reduce dal grande successo di pubblico e critica per “La città dei vivi” (Einaudi).
Protagonista di questa diciannovesima edizione anche una delle voci più forti e interessanti degli ultimi anni, quella di Viola Ardone (venerdì 17), autrice del best seller “Il treno dei bambini” (Einaudi). Una storia potente come potente è quella raccontata da Alice Uciuolo in “Adorazione” (66thand2nd). Autrice già firma della serie Netflix “Skum Italia”, Urciuolo racconterà (venerdì 17) il mistero di crescere, l'adolescenza nella provincia romana, un gruppo di amici sconvolti dall'orrore di un femminicidio. Una storia che dialoga da vicino con l'importante saggio di Caterina Vagnoli, in uscita il 14 settembre e che al Marina Cafè Noir farà il suo debutto in anteprima nazionale (giovedì 16): “Maledetta sfortuna - Vedere, riconoscere e rifiutare la violenza di genere” (Fabbri Editore). I grandi temi della geopolitica internazionale sono invece al centro dell'incontro con Marco Dal Corona (sabato18), per anni inviato del Corriere della Sera in Cina. Autore di “Asiatica” (Add editore), Dal Corona guida i lettori alla scoperta di luoghi e storie con consigli e percorsi speciali: città, librerie, ritrovi di artisti, musei misconosciuti. A dilaogare con lui sarà Ilaria Benini, editor e autrice per Il Tascabile.
Ma è folta, anche per questa edizione del Marina Cafè Noir, la rappresentanza degli autori internazionali, nel segno di un sodalizio che prosegue con alcune tra le più interessante case editrici italiane: Iperborea, NNE e Sur.
Il primo appuntamento (giovedì 17) è con Siri Jacobsen, scrittrice danese originaria delle Isole Faroe, che con il suo “Lettere tra due mari” (Iperborea) dà vita a un racconto epistolare che è anche una profonda e poetica riflessione sull’ambiente e sul suo futuro. A condurre l'incontro sarà l'editore di Iperborea Pietro Biancardi. Si parlerà invece di memoria e radici con Liz Moore (venerdì 17), autrice e musicista statunitense che insegna scrittura creativa all’università di Philadelphia. In conversazione con Alberto Ibba, Moore racconterà “Il mondo invisibile” (NNE), un romanzo che mette al centro della narrazione il rapporto padre-figlia, il tema dell’assenza, la potenza del ricordo. Infine (sabato 18) una storia che arriva dall’argentina grazie a uno dei maggiori autori sudamericani della sua generazione: Patricio Pron, già individuato dalla rivista Granta tra i migliori giovani scrittori in lingua spagnola. Con “Domani avremo altri nomi” (SUR), vincitore del Premio Alfaguara, Pron parla d’amore con sguardo acuto e grande tenerezza, affrontando l’enorme tema della fragilità delle relazioni. Sul palco del festival sarà intervistato da Alessio Torino, lo scrittore urbinete autore per Mondadori del fortunato “Al centro del mondo”. (red.c)