Andrea Arru: «Io, ragazzo diviso tra amore e odio»
di Fabio Canessa
Il giovanissimo attore di Ploaghe da domani su Canale 5 in “Storia di una famiglia perbene”
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Per l’occasione ha dovuto imparare, seguito dalla vocal coach Lisa Angelillo, anche un po’ la cadenza barese. La fiction di cui è protagonista è infatti ambientata nel capoluogo della Puglia: “Storia di una famiglia perbene” che debutta domani in prima serata su Canale 5. Un progetto importante per Andrea Arru, quattordicenne di Ploaghe sempre più richiesto come attore nel mondo del cinema e della televisione. La miniserie, composta da quattro puntate, è incentrata su due innamorati il cui amore si scontra con l’inimicizia tra le loro famiglie.
«Il mio personaggio si chiama Michele Straziota – racconta Arru – ed è figlio di un contrabbandiere nella Bari degli anni Ottanta. Non accetta però la volontà della famiglia di farne l’erede di un sistema criminale. Lui ama cantare, suonare la chitarra e sogna di fuggire lontano dal quartiere violento nel quale trascorre la sua adolescenza. Conosce Maria, figlia di una famiglia di onesti pescatori da sempre in contrasto con la sua. Tra i due nasce un’amicizia che diventa poi amore nonostante la rivalità feroce tra i loro padri. Michele è per natura un ribelle, come lo è Maria, e i due lotteranno strenuamente per difendere il loro sentimento».
Insomma una sorta di Giulietta e Romeo in chiave moderna. Una storia immortale nella sua essenza che si rinnova in tempi e contesti diversi. In questo caso la Bari tormentata dalla malavita tra gli anni Ottanta e Novanta. La storia va infatti avanti per un certo periodo di tempo. Arru è stato scelto per interpretare Michele da ragazzino, ruolo che nella versione un po’ più adulta è stato affidato a Carmine Buschini lanciato nel mondo della recitazione con la partecipazione alla fiction “Braccialetti rossi”. Maria è invece interpretata da adolescente da Silvia Rossi e poi cresciuta da Federica Torchetti.
Scritta da Mauro Casiraghi ed Eleonora Fiorini a partire dall’omonimo romanzo di successo scritto da Rosa Ventrella, “Storia di una famiglia perbene” è diretta dall’esperto Stefano Reali. «Farne parte – sottolinea il giovane attore sardo – è stata un’esperienza esaltante e mi ha lasciato emozioni profonde che non potrò dimenticare. Ho legato con tutti sul set perché il clima era davvero molto buono e amichevole, sia con gli interpreti sia con la troupe. Tra gli episodi particolari posso raccontare di una scazzottata del mio personaggio con il fratello maggiore Salvo Straziota che non sopporta la sua ribellione e l’ostinazione nel voler vivere una vita diversa e onesta: durate le riprese mi è scappato vero pugno sul viso di Vito Mancini che lo interpreta e hanno dovuto mettergli del ghiaccio sintetico. Ma gli episodi divertenti o comunque da ricordare sono tanti».
Vita da set che ormai Arru conosce bene. D’altronde a stare sotto i riflettori era abituato anche prima, sin da molto piccolo. A 6 anni ha esordito nel campo della moda, sfilato quindi a Firenze a Pitti Immagine Bimbo per Gianfranco Ferré, posato per Oliviero Toscani per Original Marines ed è stato testimonial mondiale per la linea Junior di Armani. Si è avvicinato poi alla recitazione nel 2015 partecipando a un corto della Scuola Civica di Cinema di Sassari ed è comparso poi in alcuni corti di filmmaker isolani. In televisione ha avuto un piccolo ruolo nella fiction Rai “Principe libero” su Fabrizio De André e più recentemente ha interpretato il personaggio, da adolescente, di Raoul Bova nella serie Mediaset “Buongiorno, mamma!”. Per quanto riguarda il cinema è stato il figlio di Alessio Boni nel film “Calibro 9” del 20202 di Toni D’Angelo, prima di essere scelto come interprete principale di “GlassBoy” di Samuele Rossi: un racconto di formazione, con nel cast anche Loretta Goggi, la cui uscita nelle sale è stata contrastata dalla pandemia ma che presto dovrebbe finalmente arrivare anche al cinema a Sassari.
«Il mio personaggio si chiama Michele Straziota – racconta Arru – ed è figlio di un contrabbandiere nella Bari degli anni Ottanta. Non accetta però la volontà della famiglia di farne l’erede di un sistema criminale. Lui ama cantare, suonare la chitarra e sogna di fuggire lontano dal quartiere violento nel quale trascorre la sua adolescenza. Conosce Maria, figlia di una famiglia di onesti pescatori da sempre in contrasto con la sua. Tra i due nasce un’amicizia che diventa poi amore nonostante la rivalità feroce tra i loro padri. Michele è per natura un ribelle, come lo è Maria, e i due lotteranno strenuamente per difendere il loro sentimento».
Insomma una sorta di Giulietta e Romeo in chiave moderna. Una storia immortale nella sua essenza che si rinnova in tempi e contesti diversi. In questo caso la Bari tormentata dalla malavita tra gli anni Ottanta e Novanta. La storia va infatti avanti per un certo periodo di tempo. Arru è stato scelto per interpretare Michele da ragazzino, ruolo che nella versione un po’ più adulta è stato affidato a Carmine Buschini lanciato nel mondo della recitazione con la partecipazione alla fiction “Braccialetti rossi”. Maria è invece interpretata da adolescente da Silvia Rossi e poi cresciuta da Federica Torchetti.
Scritta da Mauro Casiraghi ed Eleonora Fiorini a partire dall’omonimo romanzo di successo scritto da Rosa Ventrella, “Storia di una famiglia perbene” è diretta dall’esperto Stefano Reali. «Farne parte – sottolinea il giovane attore sardo – è stata un’esperienza esaltante e mi ha lasciato emozioni profonde che non potrò dimenticare. Ho legato con tutti sul set perché il clima era davvero molto buono e amichevole, sia con gli interpreti sia con la troupe. Tra gli episodi particolari posso raccontare di una scazzottata del mio personaggio con il fratello maggiore Salvo Straziota che non sopporta la sua ribellione e l’ostinazione nel voler vivere una vita diversa e onesta: durate le riprese mi è scappato vero pugno sul viso di Vito Mancini che lo interpreta e hanno dovuto mettergli del ghiaccio sintetico. Ma gli episodi divertenti o comunque da ricordare sono tanti».
Vita da set che ormai Arru conosce bene. D’altronde a stare sotto i riflettori era abituato anche prima, sin da molto piccolo. A 6 anni ha esordito nel campo della moda, sfilato quindi a Firenze a Pitti Immagine Bimbo per Gianfranco Ferré, posato per Oliviero Toscani per Original Marines ed è stato testimonial mondiale per la linea Junior di Armani. Si è avvicinato poi alla recitazione nel 2015 partecipando a un corto della Scuola Civica di Cinema di Sassari ed è comparso poi in alcuni corti di filmmaker isolani. In televisione ha avuto un piccolo ruolo nella fiction Rai “Principe libero” su Fabrizio De André e più recentemente ha interpretato il personaggio, da adolescente, di Raoul Bova nella serie Mediaset “Buongiorno, mamma!”. Per quanto riguarda il cinema è stato il figlio di Alessio Boni nel film “Calibro 9” del 20202 di Toni D’Angelo, prima di essere scelto come interprete principale di “GlassBoy” di Samuele Rossi: un racconto di formazione, con nel cast anche Loretta Goggi, la cui uscita nelle sale è stata contrastata dalla pandemia ma che presto dovrebbe finalmente arrivare anche al cinema a Sassari.