La Nuova Sardegna

Centenario

L’arte, la letteratura e la scienza per raccontare Enrico Berlinguer

di Dario Budroni
L’arte, la letteratura e la scienza per raccontare Enrico Berlinguer

Le celebrazioni si concludono con un ciclo di seminari a Cagliari Domani il primo incontro con Anna Tonelli, Roberto Battiston e Silvio Pons

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L’ultima tappa del centenario va ben oltre l’ordinaria celebrazione. Enrico Berlinguer finisce ora al centro di un vasto programma di convegni e seminari pensato con l’obiettivo di analizzare e discutere le relazioni del leader comunista con la cultura e le sue numerose espressioni, dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla tecnologia. Il tutto naturalmente concentrato nel periodo in cui Berlinguer fu segretario del Partito comunista italiano, il più grande dell’Europa occidentale: gli anni Settanta e i primi degli Ottanta. Il ciclo di incontri, che si intitola appunto “La cultura italiana negli anni di Enrico Berlinguer” e che prenderà il via domani, chiuderà così a Cagliari l’anno del centenario della nascita di quello che fu uno dei politici più amati di sempre. Una figura di cui si sa molto ma che forse poche volte è stata studiata e affrontata in maniera così approfondita e dettagliata. Gli incontri previsti sono in tutto tre: il primo si terrà dunque domani alle 16.30 nella sede cagliaritana della Fondazione di Sardegna, il secondo si svolgerà il 1° dicembre e il terzo il 13. L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Berlinguer con la collaborazione dell’università di Cagliari. Fondamentale il ruolo della facoltà di Studi umanistici, che ha offerto il contributo scientifico di numerosi suoi docenti e ha coinvolto le studentesse e gli studenti in un lavoro di studi e approfondimenti su molteplici campi. Il programma, al quale ha contribuito in maniera essenziale il comitato scientifico della Fondazione Berlinguer, è sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, dalla Cgil e dalla Lega delle cooperative.

Focus su Berlinguer La prima sessione, cioè quella di domani, si intitola “Le idee e la politica di Enrico Berlinguer” e si concentra sulla visione d’insieme del pensiero e della politica del segretario del Pci. Ad aprire l’incontro, moderato da Maria Del Zompo e Gianluca Scroccu, sarà Salvatore Cherchi, presidente della Fondazione Berlinguer. Subito dopo i contributi dei relatori, tutti di alto profilo. Anna Tonelli, storica e docente dell’università di Urbino “Carlo Bo”, parlerà di “Berlinguer e il partito di combattenti, organizzatori, educatori”. «Utilizzerò tre parole chiave che Berlinguer stesso pronunciò nel 1975 durante un comizio nel sud Italia, in un periodo di grande successo elettorale del partito – spiega Tonelli –. E quindi “organizzatori”, cioè coloro che avevano un po’ in mano le leve della politica e dell’amministrazione, “combattenti”, perché il Pci era un partito fatto di militanti con oltre un milione di iscritti che combatteva per una società diversa e infine “educatori”, perché Berlinguer intendeva la formazione come il motore di trasmissione della passione politica, con un dialogo costante con la base». L’intervento di Roberto Battiston, fisico e per anni presidente dell’Agenzia spaziale italiana, avrà invece come tema “Berlinguer e i nuovi orizzonti della tecnologia”. «Una buona politica è quella che è in grado di guardare lontano – sottolinea Battiston –. E Berlinguer, in molti suoi interventi, dimostrò di avere una chiara visione di Paese anche dal punto di vista dell’innovazione e della tecnologia. Negli anni Ottanta, infatti, si parlava già di automazione e informatica. I semi del cambiamento si cominciavano insomma a intuire e Berlinguer dimostrò di essere un politico particolarmente attento e sensibile». Silvio Pons, storico, docente della Normale di Pisa e presidente della Fondazione Gramsci, interverrà su “Berlinguer, il socialismo realizzato e la sinistra europea”. «Il Pci, sotto Berlinguer, si staccò in modo sempre più netto dalla famiglia di appartenenza del comunismo sovietico – ricorda Pons –. Questo lo portò a interagire e ad avere rapporti sempre più importanti con le socialdemocrazie europee. Poi si parlerà dell’europeismo di Berlinguer e pure dell’identità comunista, che rappresentò anche un ostacolo verso un pieno sviluppo dei rapporti con la socialdemocrazia». Sempre domani anche l’intervento di Vittorio Pelligra, docente di Politica economica a Cagliari, che parlerà di “Scuola, merito e lavoro. Un’idea oltre l’ideologia”.

Le altre tappe Il ciclo di convegni e seminari proseguirà il 1° dicembre, sempre alle 16.30 nella sede della Fondazione di Sardegna, con un focus su “Le arti e la letteratura negli anni di Enrico Berlinguer”. Ultimo appuntamento il 13 dicembre, stesso luogo e stessa ora, con la sessione dal titolo “Enrico Berlinguer, la scienza e la tecnica”.
 

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