A Sassari ecco Vivaldi oltre le 4 Stagioni
Al Verdi Federico Maria Sardelli e l’ensemble “Modo Antiquo”. Per riscoprire l’opera salvata dall’oblio del genio veneziano del barocco
Un reading musicale per scoprire le affascinanti vicende di un enorme patrimonio musicale: l’opera vivaldiana, scomparsa nel 700 per poi essere ritrovata due secoli e mezzo più tardi. Nuovo appuntamento al teatro Verdi di Sassari con la stagione concertistica “I Grandi Interpreti della Musica” che sta portando con successo sullo storico palco cittadino il grande concertismo internazionale.
Il programma, organizzato dalla Cooperativa Teatro e/o Musica con il sostegno del Ministero, della Regione e della Fondazione di Sardegna, oltre alla consueta presenza di artisti di punta della musica classica, si caratterizza per alcuni eventi originali che abbinano la musica classica con la grande tradizione della pittura e del racconto. Tra questi spettacoli c'è certamente “L’affare Vivaldi” in cartellone domani con doppio appuntamento alle 20,30 e al mattino per le scuole. L’evento si presenta nella forma di concerto-reading ed è interamente dedicato all’opera di Vivaldi ispirandosi al romanzo di Federico Maria Sardelli “L’affare Vivaldi” edito da Sellerio, vincitore del premio Comisso 2015 per la narrativa. Sardelli: musicista livornese, direttore d’orchestra e filologo musicale di fama internazionale è anche un apprezzato pittore e umorista, storico collaboratore della testata “Il Vernacoliere” recentemente ha esordito nel cinema come attore interpretando se stesso nel nuovo film di Paolo Virzì: “Siccità”.
«Il racconto musicale alterna brani tratti dal mio romanzo a momenti musicali che ci fanno riscoprire alcuni importanti aspetti dell’immensa produzione di Vivaldi – spiega Sardelli–. Cerco di muovermi su diversi itinerari dando allo spettatore l’opportunità di seguire, sia sul piano musicale, sia sul piano musicologico l’opera di Vivaldi. Parallelamente ricostruisco le vicende storiche che hanno portato alla sparizione dell’opus vivaldiana e solo in tempi moderni al suo ritrovamento». Sardelli sul palco è accompagnato dall’orchestra di musica barocca “Modo Antiquo” da lui fondata nel 1984. «La riscoperta dei manoscritti di Vivaldi avviene nel 1925 in piena era fascista e anche questo non fu una cosa positiva».
Dove erano stati per 250 anni? «Hanno fatto dei viaggi incredibili, di lascito in lascito, per poi finire sepolti nelle biblioteche di famiglie aristocratiche più o meno decadute. Hanno rischiato mille vote di essere buttate via. La fortuna delle “Quattro stagioni” di Vivaldi ha poi reso il nome del compositore familiare al grande pubblico ma questo forse non è stato un bene, è diventato un nuovo ostacolo alla conoscenza più ampia della sua opera, vasta, complessa e affascinante. Si pensi che Vivaldi ha scritto 250 concerti per violino e noi ascoltiamo sempre gli stessi 4. Questo mio lavoro è pensato proprio per invitare a conoscere meglio questo grandissimo autore e la sua opera. Sono molto contento di fare a Sassari anche un’anteprima pensata appositamente per le scuole e credo che la forma del reading possa aiutare ad entrare con più facilità dentro la musica. Questo non vale solo per il pubblico delle scuole è un discorso generale. Anche quando dirigo concerti "tradizionali" amo parlare con il pubblico raccontare cosa stiamo per suonare, la storia delle composizioni. Le due cose sono legate a doppio filo».